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specie di pianta Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il riso selvatico (Leersia oryzoides (L.) Sw., 1788) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Poaceae.[1]
Riso selvatico | |
---|---|
Leersia oryzoides | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
(clade) | Commelinidi |
Ordine | Poales |
Famiglia | Poaceae |
Sottofamiglia | Ehrhartoideae |
Tribù | Oryzeae |
Sottotribù | Oryzinae |
Genere | Leersia |
Specie | L. oryzoides |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Sottoclasse | Commelinidae |
Ordine | Cyperales |
Famiglia | Poaceae |
Genere | Leersia |
Specie | L. oryzoides |
Nomenclatura binomiale | |
Leersia oryzoides (L.) Sw., 1788 | |
Nomi comuni | |
Asperella |
Il nome generico (Leersia) è stato dato in ricordo del botanico e farmacista tedesco Johann Daniel Leers (1727-1774).[2][3] L'epiteto specifico (oryzoides) significa "simile a Oryza, simile al riso"; Oryza (= riso) deriva da un'antica parola prima greca e poi latina per la pianta del riso.[4][5]
Il binomio scientifico di questa pianta inizialmente era Phalaris oryzoides, proposto dal botanico Linneo (1707 – 1778), conosciuto anche come Carl von Linné in una pubblicazione del 1753, modificato successivamente in quello attualmente accettato Leersia oryzoides proposto dal naturalista, botanico e tassonomista svedese Olof Peter Swartz (Norrköping, 21 settembre 1760 – Stoccolma, 19 settembre 1816) nella pubblicazione "Nova Genera & Species Plantarum seu Prodromus descriptionum Vegetabilium, maximam partem incognitorum quae sub itinere in Indiam Occidentalem annis 1783-87. - 21. 1788" del 1788.[6]
Le piante di questa specie sono alte da 3 a 20 cm (massimo 150 cm). La forma biologica è geofita rizomatosa (G rhiz), sono piante perenni erbacee che portano le gemme in posizione sotterranea; durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei come bulbi, tuberi e rizomi, fusti sotterranei dai quali, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei. Per queste piante è definita anche la forma biologica Elofita (He), sono piante semi-acquatiche con la base e le gemme perennanti sommerse, ma con il fusto e le foglie aeree. Sono solitamente presenti nelle paludi e sulle rive dei laghi, terreni acquitrinosi dove formano i canneti. Queste piante sono prive di spine.[7][8][9][10][11][12][13][14][15]
Le foglie sono composte da una guaina (lunga più o meno come l'internodo), una ligula (tronca) e una lamina scabra (anche sui margini) con forme lanceolate strette. Sia la lamina che il nervo centrale sono biancastri. La nervatura è di tipo parallelinervia. Nelle foglie sono presenti dei corpi di silice. Dimensione della lamina: larghezza 0,5 – 1 cm; lunghezza 10 – 20 cm. Lunghezza della ligula: 1 mm.
I fiori sono ermafroditi (bisessuali). In genere sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo.
I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti nel quale il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme e aderente. La forma è allungata e appiattita. L'endosperma è duro, è presente inoltre un ilo lineare allungato. L'embrione è provvisto di epibalsto. I margini embrionali della foglia si sovrappongono.
In generale nelle erbe delle Poaceae la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori per via anemogama. Gli stigmi piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo. In questa specie sono presenti fiori cleistogamici.[15]
I semi cadendo a terra, dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento (dispersione anemocora) sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (mirmecoria).
Dal punto di vista fitosociologico alpino Leersia oryzoides appartiene alla seguente comunità vegetale:[17]
Per l'areale completo italiano Leersia oryzoides appartiene alla seguente comunità vegetale:[19]
Descrizione. L'alleanza Oryzo sativae-echinochloion oryzoidis è relativa alle risaie europee (in Italia localizzata prevalentemente nella Pianura Padana) e comprende un gruppo di erbe infestanti, per la maggior parte annuali, dei campi di Oryza sativa. Si tratta generalmente di specie terofitiche e crittogamiche (soprattutto alghe) di origine tropicale che si diffondono nelle aree di coltivazione del riso. Prediligono suoli intrisi d’acqua e temperature elevate ed hanno un ciclo biologico relativo ai soli mesi estivi.[19]
Specie presenti nell'associazione: Echinochloa crus-galli, Cyperus difformis, Heteranthera reniformis, Schoenoplectus mucronatus, Alisma plantago-aquatica, Ammannia coccinea, Ammannia robusta e Echinochloa oryzoides.
La famiglia delle Poacee comprende circa 800 generi e oltre 9.000 specie[11][20]. È una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni. La famiglia è suddivisa in 12 sottofamiglie, Leersia oryzoides fa parte della sottotribù Oryzinae (tribù Oryzeae - sottofamiglia Ehrhartoideae).[7][8]
Il numero cromosomico di Leersia oryzoides è: 2n = 28, 48 e 60.[7][21]
Il basionimo per questa specie è: Phalaris oryzoides L., 1753.[17]
Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]
In Asia in alcune varietà le pannocchie si sviluppano all'interno delle guaine gonfiate delle foglie. In questo caso le spighette portano fiori cleistogamici con piccole antere quasi atrofizzate.[14]
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