Koča Popović
partigiano, generale e politico jugoslavo / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Koča Popović, vero nome Konstantin Popović (Belgrado, 14 marzo 1908 – Belgrado, 20 ottobre 1992), è stato un partigiano, generale e politico jugoslavo.
Koča Popović | |
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Vicepresidente della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia | |
Durata mandato | 14 luglio 1966 – 30 giugno 1967 |
Presidente | Josip Broz Tito |
Predecessore | Aleksandar Ranković |
Successore | carica abolita |
Ministro degli affari esteri della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia | |
Durata mandato | 15 gennaio 1953 – 23 aprile 1965 |
Capo del governo | Josip Broz Tito Petar Stambolić |
Predecessore | Edvard Kardelj |
Successore | Marko Nikezić |
Dati generali | |
Partito politico | Lega dei Comunisti di Jugoslavia |
Konstantin "Koča" Popović | |
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Nascita | Belgrado, 14 marzo 1908 |
Morte | Belgrado, 20 ottobre 1992 |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Jugoslavia Seconda repubblica spagnola AVNOJ Repubblica Federativa Popolare di Jugoslavia |
Forza armata | Regio esercito jugoslavo Esercito popolare repubblicano Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia Armata Popolare Jugoslava |
Arma | Forze di terra jugoslave |
Anni di servizio | 1926-1927 1937-1939 1941-1953 |
Grado | Colonnello generale |
Guerre | Guerra civile spagnola Seconda guerra mondiale |
Campagne | Fronte Jugoslavo |
Battaglie | Battaglia della Neretva Battaglia della Sutjeska |
Comandante di | 1ª Brigata proletaria 1ª Divisione proletaria II Armata Capo di stato maggiore generale dell'Armata Popolare Jugoslava |
Decorazioni | Ordine dell'Eroe popolare |
"fonti nel corpo del testo" | |
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Originario di una famiglia borghese di Belgrado, si trasferì in giovane età all'estero dove entrò a far parte del movimento comunista internazionale e partecipò con ruoli di comando nelle Brigate internazionali alla Guerra civile spagnola.
Dopo essere rientrato in patria, prese parte come ufficiale della riserva dell'esercito alle prime fasi della seconda guerra mondiale in Jugoslavia e, dopo il crollo del regime monarchico, entrò nella resistenza partigiana dove assunse importanti incarichi di comando nell'Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia.
Preparato e capace, divenne ben presto uno dei più abili e importanti comandanti dell'esercito partigiano e uno dei luogotenenti più apprezzati e fedeli di Josip Broz Tito; partecipò con un ruolo spesso decisivo alle principali battaglie del Fronte jugoslavo, contribuendo al successo dei partigiani nelle battaglie della Neretva e della Sutjeska. Al termine della guerra comandava la II Armata dell'Esercito popolare impegnata nell'avanzata finale su Sarajevo e Zagabria.
Dopo la guerra divenne, dopo la morte di Arso Jovanović nel 1948, il capo di stato maggiore del nuovo Esercito popolare jugoslavo e quindi assunse importanti incarichi politici a fianco di Tito come ministro degli Esteri e vicepresidente della federazione.