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Itō Suketaka[1][2] (伊東 祐兵?; 22 febbraio 1559 – 16 novembre 1600) è stato un daimyō giapponese del periodo Sengoku appartenente alla famiglia Itō.
Nell'anno 1568 Suketaka entrò nel castello di Obi e sconfisse il clan Shimazu assieme al padre Itō Yoshisuke.
Nel 1577 i vassalli di Yoshisuke, in particolare Fukunaga Suketomo e Mera Norishige, tradirono Suketaka. Il clan Shimazu sfruttò questa opportunità per invadere il clan Itō. Di conseguenza Suketaka e suo padre furono costretti a fuggire chiedendo riparo a Ōtomo Sōrin. Sōrin acconsentì a questa richiesta, poiché la sua ambizione era "rendere la provincia di Hyūga una terra cristiana". Sōrin invase la provincia di Hyūga e combatté contro il clan Shimazu, ma il suo esercito fu sconfitto nella battaglia di Mimigawa. Sōrin perse la maggior parte dei suoi vassalli e Suketaka, assieme al padre Yoshisuke entrarono in disgrazia. Sōrin si trasferì nella provincia di Iyo e chiese aiuto al clan Kōno assieme a venti servitori, escludendo Yoshisuke e Suketaka. Questi caddero nella povertà e Kawazaki Sukenaaga, uno dei loro vecchi vassalli, gestì un birrificio di sakè per aiutarli.
Grazie a Itō Nagazane a Himeji, nella provincia di Harima, Suketaka fu introdotto al clan Oda e divenne il vassallo di Hashiba Hideyoshi. Dopo l'incidente di Honnō-ji Suketaka divenne immediatamente vassallo di Hideyoshi. Nel 1582, durante la battaglia di Yamazaki, Suketaka giocò un ruolo attivo e fu ricompensato con la lancia di Kurikara e un territorio di 500 koku nella provincia di Kawachi. Nel 1587 Suketaka assistette Hideyoshi nella sua campagna di Kyūshū e come premio ricevette 28.000 koku nelle città di Kiyotake e Miyazaki. Alla fine Suketaka riuscì a far rivivere il clan Itō, con se stesso come daimyō. L'anno successivo al territorio di Suketaka furono aggiunti 36.000 koku e riacquistò la sua casa nella città di Nichinan. Suketaka si unì alle invasioni giapponesi della Corea dove guidò 1.000 uomini.
Nel 1599 Suketaka conferì il cognome originale "Toyotomi".[3]
Nel 1600, durante la battaglia di Sekigahara, Suketaka si trovava al castello di Osaka. Tuttavia, poiché Suketaka era molto malato, non si unì alla battaglia. Mandò suo figlio Itō Sukeyoshi a casa e gli ordinò di prepararsi per la battaglia. Nel frattempo Suketaka comunicava segretamente con Tokugawa Ieyasu tramite Kuroda Kanbei. Nella casa di Suketaka il suo vassallo Inazu Shigemasa comandò l'esercito Itō e conquistò il castello di Miyazaki (il castello di Akizuki Mototane). Mototane tradì l'esercito occidentale e comunicò con l'esercito orientale. Per tale appoggio ai Tokugawa il clan Itō fu costretto a restituire il castello dopo la battaglia, ma Ieyasu riconobbe le gesta di Suketaka e promise di non confiscare il territorio del clan Itō.
Nel 1600 Suketaka morì a Osaka a causa di una malattia sconosciuta.[1] Venne succedduto dal figlio Sukeyoshi.
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