Ironia
affermazione del contrario di ciò che si pensa / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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L'ironia (dal greco εἰρωνεία eirōneía, «dissimulazione») consiste nell'affermare il contrario di ciò che si pensa con lo scopo di ridicolizzare o sottolineare concetti per provocare una risata. L'ironia implica una critica, ma si differenzia nettamente dal sarcasmo, che implica anche disprezzo. Si possono definire tre accezioni di tema, di una struttura discorsiva e di una figura retorica.[1][2][3] È sempre una "etero-ironia", generalmente contingente e situazionale, per cui si ironizza su qualcosa o su qualcuno nel momento in cui se ne parla.
- L'ironia psicologica, che implica un tipo di indagine sul comportamento umano, per la quale si fa riferimento a Sigmund Freud, il primo che ne ha fatto oggetto di studio sistematico. È già in parte "auto-ironia", nel senso che i fenomeni di cui si occupa e i problemi che pone riguardano la mente umana in generale e quindi anche la psicoanalisi.
- L'ironia filosofica, che concerne il rapporto dell'uomo con la realtà extra-umana. È spesso "auto-ironia" perché il soggetto ironizzante è anche direttamente l'oggetto dell'ironia che fa. L'ironia filosofica si articola in indirizzi molto differenti, perché i suoi quattro principali tipi identificabili (socratica, illuministica, romantica, esistenziale) sono totalmente differenti l'uno dall'altro.
In letteratura, l'ironia è una figura retorica in cui vi è una incongruità, una discordanza oppure una involontaria connessione con il vero, che va al di là del semplice ed evidente significato della parola.
L'ironia verbale e situazionale viene spesso usata intenzionalmente per enfatizzare l'affermazione di una verità. La forma ironica della similitudine, del sarcasmo o della litote può includere l'enfasi di un significato mediante l'uso deliberato di una locuzione che afferma l'esatto opposto della verità o che drasticamente e ovviamente sminuisce una connessione di fatto.