Gli Iranici sono un insieme di popolazioni indoiraniche di origine indoeuropea,[1][2] caratterizzati dal parlare le lingue iraniche.

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Distribuzione delle lingue iraniche

Si deve osservare che nella protostoria gli Iranici erano soprattutto diffusi nell'Eurasia settentrionale in una fascia che si estendeva dall'Europa centrale alla catena dei monti Sajany-Altai in Siberia.

Tra i popoli iranici delle steppe si annoverano in genere gli Sciti, i Cimmeri, i Saci, i Parti, gli Alani e i Sarmati.

Lingue iraniche

Lo stesso argomento in dettaglio: Lingue iraniche.

Le lingue iraniche appartengono al grande ramo indoiranico delle lingue indoeuropee e sono per questo motivo particolarmente affini alle lingue indoeuropee parlate in India. Le lingue iraniche sono lingue satem.

Anticamente pare fossero parlate nelle steppe pontico-caspiche a nord del Mar Nero e solo successivamente, durante l'Età del bronzo (1000 a.C.) si diffusero nelle loro sedi storiche:

Pare sia a causa dell'espansione medioevale turco-mongola che le lingue iraniche dell'Asia centrale e della Siberia meridionale si siano estinte. In Europa l'ultima sopravvivenza è l'Alano-Osseto nel Caucaso, mentre le altre lingue iraniche d'Europa (Iazigo nei Balcani, scitico in Ucraina e Russia) si sono estinte durante l'espansione germanica e successivamente unna nel IV-VI secolo d.C.

Teorie genetiche

Secondo moderne teorie genetiche le popolazioni iraniche discendevano da genti di origine indoeuropea e molto probabilmente erano in maggioranza costituiti da soggetti appartenenti all'aplogruppo R.

Note

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