Ipertermia maligna
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L'ipertermia maligna è una rara malattia ereditaria dovuta alla mutazione di un gene mappato nel cromosoma 19, trasmessa per via autosomica dominante.
Ipertermia maligna | |
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Specialità | medicina d'emergenza-urgenza e neurologia |
Eziologia | mutazione, anestesia e Succinilcolina |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
OMIM | 145600 |
MeSH | D008305 |
MedlinePlus | 001315 |
eMedicine | 2231150 |
GeneReviews | Panoramica |
Nella vita quotidiana i portatori della mutazione sono del tutto asintomatici, il che rende molto difficile la loro individuazione. La malattia si manifesta in occasione di interventi chirurgici come grave reazione ad alcune classi di farmaci usati per l'anestesia generale, come i gas alogenati (alotano), i bloccanti neuromuscolari depolarizzanti, in particolare la succinilcolina. Questa condizione è potenzialmente letale: provoca un aumento incontrollato del metabolismo ossidativo del tessuto muscolare, che supera la capacità dell'organismo di fornire ossigeno e smaltire anidride carbonica, portando alla fine a un collasso cardiocircolatorio e alla morte del paziente.
È una canalopatia ereditaria dovuta solitamente alla mutazione del gene per il recettore della rianodina Ryr1 presente nei muscoli scheletrici (ma sono stati individuati altri cinque geni le cui mutazioni causano canalopatie analoghe). Ryr1 in presenza dei tipi di anestetici citati viene attivato con rilascio di calcio. Ciò porta ad una massiccia e generalizzata contrazione muscolare, con un aumento della temperatura corporea fino a 46 °C. L'ipertermia maligna è stata correlata con alcune miopatie congenite, soprattutto la central core disease.
Purtroppo gli accertamenti preoperatori non riescono in alcun modo ad individuare il paziente ipertermico in modo certo: ciò può essere fatto solo con il test caffeina alotano ed in genere avviene dopo che un paziente ha avuto la reazione e si è salvato. I sintomi sono rigidità e contrattura muscolare, seguita da aumento del consumo di ossigeno e di produzione di anidride carbonica (ipercapnia), tachicardia, acidosi metabolica e un aumento della temperatura corporea che può arrivare a +2° ogni ora. Si ha rabdomiolisi, cioè danno del tessuto muscolare, dimostrato dalla colorazione rosso-marrone delle urine, e alterazione dell'equilibrio degli elettroliti.