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politico e primo presidente romeno Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Gheorghe Gheorghiu-Dej [ˈge̯orɡe ˈge̯orɡju ˈdeʒ] (Bârlad, 8 novembre 1901 – Bucarest, 19 marzo 1965) è stato un politico rumeno, Fu capo dello Stato dal 21 marzo 1961 al 18 marzo 1965.
Gheorghe Gheorghiu-Dej | |
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Gheorghe Gheorghiu-Dej nel febbraio 1948 | |
Segretario generale del Partito dei Lavoratori Rumeni | |
Durata mandato | ottobre 1944 – 19 aprile 1954 |
Predecessore | Ștefan Foriș |
Successore | Gheorghe Apostol |
Durata mandato | 30 settembre 1955 – 19 marzo 1965 |
Predecessore | Gheorghe Apostol |
Successore | Nicolae Ceaușescu |
Presidente del Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Rumena | |
Durata mandato | 21 marzo 1961 – 19 marzo 1965 |
Capo del governo | Ion Gheorghe Maurer |
Predecessore | Ion Gheorghe Maurer (Presidente del Presidium della Grande Assemblea Nazionale) |
Successore | Chivu Stoica |
Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Popolare Rumena | |
Durata mandato | 2 giugno 1952 – 2 ottobre 1955 |
Presidente | Petru Groza |
Predecessore | Petru Groza |
Successore | Chivu Stoica |
Primo vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Popolare Rumena | |
Durata mandato | 15 aprile 1948 – 2 giugno 1952 |
Capo del governo | Petru Groza |
Predecessore | Gheorghe Tătărescu |
Ministro dell'industria e del commercio | |
Durata mandato | 1º dicembre 1946 – 14 aprile 1948 |
Capo del governo | Petru Groza |
Predecessore | Petre Bejan |
Ministro dei lavori pubblici | |
Durata mandato | 6 marzo 1945 – 30 novembre 1946 |
Capo del governo | Petru Groza |
Predecessore | Virgil Solomon |
Successore | Ion Gh. Vantu |
Ministro delle comunicazioni | |
Durata mandato | 4 novembre 1944 – 30 novembre 1946 |
Capo del governo | Constantin Sănătescu Nicolae Rădescu Petru Groza |
Successore | Nicolae Profiri |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Comunista Rumeno |
Professione | Ferroviere |
In gioventù si distinse per la militanza sindacale, per la quale fu incarcerato per diversi anni fino alla fine della seconda guerra mondiale. Durante il suo mandato mantenne le distanze dall'Unione Sovietica nella politica economica e internazionale, conferendo allo Stato una certa indipendenza che si accentuò con l'allontanamento delle ultime truppe sovietiche nel 1958. Morì di cancro ai polmoni nel marzo 1965 e il suo sostituto come segretario generale fu Nicolae Ceaușescu.
Sotto il suo governo, la Romania era considerata uno degli alleati più fedeli dell'Unione Sovietica, anche se Gheorghiu-Dej era parzialmente nervoso per la rapida politica di destalinizzazione avviata da Nikita Khrushchev alla fine degli anni 50. Gheorghiu-Dej intensificò le relazioni commerciali tra la Romania ed i paesi occidentali.
Figlio di un semplice operaio, è cresciuto in pessime condizioni. All'età di undici anni dovette lasciare la scuola e intraprendere vari lavori. Alla fine divenne elettricista presso le Căile Ferate Române (ferrovie rumene), dove, dopo aver completato il servizio militare, organizzò uno sciopero nel 1933 e fu quindi condannato a dodici anni di lavori forzati. Dopo che la Romania ruppe l'alleanza con la Germania durante la seconda guerra mondiale, assunse la guida del Partito Comunista Rumeno (PCR) nel 1944. Arrestato più volte dopo il 1933, fu liberato solo dopo la fine del regime del maresciallo Ion Antonescu nel 1944.
Segretario del PCR, Gheorghiu-Dej aderì al Fronte Nazionale Democratico (1945) e appoggiò il governo di Petru Groza, per il quale fu presidente del Consiglio economico (responsabile della vita economica del Paese). Dopo la fondazione del Partito Rumeno dei Lavoratori (1948), ne fu segretario generale e, dal 1948 al 1952 fu vicepresidente del Consiglio dei ministri con incarichi economici.
Tra la fine degli anni Quaranta e gli inizi degli anni Cinquanta fu, insieme a Nicolae Ceaușescu esponente dell'ala "nazionale" del Partito, in contrasto con quella "moscovita" rappresentata da Ana Pauker e Vasile Luca. Il motivo del contrasto era dato dalle diverse direzioni politiche che i due schieramenti intendevano dare al partito, una più attenta al forte sentimento nazionale del popolo rumeno del tempo, l'altra più attenta ai rapporti con l'Unione Sovietica; si trattava comunque di una lotta per il potere in Romania, non di un contrasto democratico, tanto che i due esponenti dell'ala "moscovita" furono poi fatti arrestare e imprigionare dagli avversari usciti vincitori dallo scontro politico.
Salito al potere nei primi anni Cinquanta, Gheorghiu-Dej fu costretto a lasciare i suoi poteri nel 1955 durante il periodo della destalinizzazione perché accusato di stalinismo. Poco tempo dopo, comunque, li riassunse. Dal 1961 fino alla morte presiedette il Consiglio di Stato, carica corrispondente a quella di capo dello Stato, attuando una politica tendente a far conquistare alla Romania una parziale autonomia dall'URSS.
Rifiutò l'ingresso nel Comecon e assunse iniziative volte a sfavorire la minoranza ungherese in Transilvania, come la soppressione dell'insegnamento della lingua magiara nelle scuole della regione, soprattutto dopo la conclusione dei moti ungheresi del 1956 che avevano fatto temere una loro estensione agli ungheresi della Transilvania. Abolì l'insegnamento della lingua russa nelle scuole romene (obbligatorio in tutte le scuole dei paesi del Patto di Varsavia). Dopo la sua morte, avvenuta nel 1965, iniziò di fatto l'era di Ceaușescu, che in politica estera proseguì con una linea di relativa autonomia dall'Unione Sovietica.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 49310095 · ISNI (EN) 0000 0001 2279 6992 · SBN PALV070558 · LCCN (EN) n50068932 · GND (DE) 120402106 · BNF (FR) cb12401980b (data) · J9U (EN, HE) 987007422700905171 |
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