I primi progetti di Foster sono caratterizzati da un pronunciato stile high tech, e si concentrano sugli aspetti tecnologici e strutturali, ma in seguito le linee delle sue costruzioni si vanno in parte addolcendo e i suoi progetti esprimono un'architettura più convenzionale. Nel 1987 Foster (con lo studio Foster + Partners) riceve il più prestigioso fra i premi legati al design industriale: il Premio Compasso d'Oro per il sistema di tavoli e scrivanie per ufficio Nomos, realizzato per l'azienda italiana TECNO. Nel 1999 gli è stato assegnato il prestigioso Premio Pritzker.
Nel 2013, lo studio Norman Foster + Partners, con 647 architetti dipendenti e un fatturato tra i 200 e i 209 milioni di dollari, è al 10º posto nell'elenco dei maggiori studi di architettura del mondo secondo la BD Insurance Bureau[1].
La società Foster and Partners ha sedi in diverse città del mondo e conta più di 700 dipendenti.[senzafonte]
Foster ha ricevuto importanti riconoscimenti e premi:
1987: Premio Compasso d'oro (con lo studio Foster + Partners) per il sistema di tavoli e scrivanie per ufficio Nomos, realizzato per l'azienda italiana TECNO.
1990: è stato nominato baronetto dalla corte britannica
Norman Foster - Un nuovo tetto per il Reichstag, in "Area" n. 45, luglio/agosto 1999, pp.30–36
Massimiliano Campi, Norman Foster. Il disegno per la conoscenza di strutture complesse e di geometrie pure, Kappa, 2002 ISBN 978-8878904675
Laura Greco, Norman Foster. Le ali della tecnica, Testo&Immagine, 2002 ISBN 978-8883820472
Damiano Iacobone, Norman Foster, La struttura e il "guscio", in Norman Foster. Progettazione integrata dal design alla pianificazione, Corriere della Sera - Politecnico di Milano, marzo 2016