Fazil' Abdulovič Iskander
scrittore russo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Fazil' Abdulovič Iskander (in russo: Фазиль Абдулович Искандер; Sukhumi, 6 marzo 1929 – Peredelkino, 31 luglio 2016[1]) è stato uno scrittore russo.[2]
È ritenuto lo scrittore più famoso dell'Abcasia, diventato celebre nella ex Unione Sovietica per le sue descrizioni colorite della vita caucasica, scritte per lo più in lingua russa. Ha scritto diversi racconti, compreso Zaščhita Čika, il cui protagonista è Čik, un ragazzino astuto e simpatico.
Iskander è probabilmente meglio conosciuto in occidente per Sandro di Cegem, un romanzo picaresco che narra la vita che si svolge in un immaginario villaggio abcaso dai primi anni del ventesimo secolo fino agli anni 70. Quest'opera sconclusionata, divertente e ironica ha indotto alcuni commentatori[quali?] ad appellare Iskander come il "García Márquez dell'Abcasia", benché le caratteristiche tipiche del realismo magico non siano particolarmente evidenti nei suoi testi.
Delle sue opere ha ottenuto particolare successo anche I conigli e i serpenti, una satira sulla dittatura ambientata in una repubblica di animali.[2]
Nel 1988 è stato insignito del premio Malaparte[3]. Ha ricevuto inoltre il Premio Pushkin (1993)[4] ed il Premio Triumph (1999).
Iskander ha preso le distanze dalle aspirazioni secessioniste abcase e ha criticato sia la comunità georgiana dell'Abcasia che quella abkhaza per i loro pregiudizi etnici, mettendoli in guardia che l'Abcasia rischierebbe di diventare un nuovo Nagorno-Karabakh. Queste sue posizioni gli hanno portato pesanti critiche dai suoi compatrioti abcazi.[senza fonte]
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