Fattorie di Sheb'a
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Le fattorie di Shebʿā (in arabo مزارع شبعا?, Mazāriʿ Shibʿā; in ebraico חוות שבעא?, Havot Sheba‘a o הר דוב, Har Dov) si riferiscono ad un'area agricola di quattordici fattorie che si trovano a sud di Shebʿā, villaggio libanese sulle pendici occidentali del monte Hermon, punto d'incontro tra i territori di Siria, Libano e Israele. L'area è lunga circa 14 km e larga 2, con altimetria che spazia tra i 400 ed i 2.000 metri. Si tratta di un'area molto fertile, dove vengono coltivati frumento, alberi da frutto ed ortaggi. Il villaggio di Shebʿā, in territorio libanese, non fa parte tuttavia dell'area agricola.
La regione è rimasta sotto controllo israeliano anche dopo il ritiro, effettuato nel 2000, delle forze armate israeliane dal Libano meridionale. Attualmente viene amministrata come parte delle alture del Golan.
I capi dell'Hezbollah ed il governo libanese considerano l'area come parte del Libano. La Siria concorda sul fatto che le fattorie di Sheb'a sono all'interno del territorio libanese. Israele considera l'area come parte delle alture (dunque in regime di occupazione militare). Le mappe utilizzate dalle Nazioni Unite nel delimitare la linea blu non sono in grado di accertare in modo inequivocabile il confine tra Libano e Siria nella zona.[1][2][3]
Nel 2006 il diplomatico norvegese e dirigente ONU Terje Roed-Larsen[4], affermò che "l'ONU ha studiato 81 differenti mappe - incluse russe, francesi, britanniche, libanesi e siriane - e che solo una mostrava 'che le fattorie di Sheb'a hanno qualcosa a che fare con il Libano' ", aggiungendo però che quell'unica mappa era di "discutibile autenticità"[5].