Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'esperimento del caffè di Gustavo III di Svezia fu un esperimento condotto nel XVIII secolo su due gemelli e ordinato dal re svedese per studiare gli effetti del caffè sulla salute umana. Anche se alcuni ritengono dubbia l'autenticità dell'esperimento in questione,[1] la prova non riuscì a dimostrare che il caffè fosse una bevanda pericolosa.
Il caffè venne importato in Svezia per la prima volta intorno all'anno 1674[1] e il suo consumo rimase basso fino all'inizio del XVIII secolo, quando divenne di moda tra le classi benestanti.[2][3] Nel 1746 fu emanato un editto reale contro il consumo di caffè e tè per contrastarne gli abusi e gli eccessi.[2] Furono imposte tasse elevate sul consumo di questi prodotti e il mancato pagamento della tassa sulla sostanza comportava multe e la confisca di tazze e piattini.[2][4]
Successivamente in Svezia il caffè venne completamente vietato; ciononostante il suo consumo continuò.[2] Re Gustavo III, che considerava il consumo di caffè una minaccia per la salute pubblica ed era determinato a dimostrarne gli effetti negativi sulla salute, ordinò l'esecuzione di un esperimento medico.[3]
Il re ordinò che l'esperimento fosse condotto coinvolgendo due gemelli identici che si trovavano in prigione in attesa dell'esecuzione della condanna a morte per i crimini commessi. Entrambe le loro pene vennero commutate nell'imprigionamento a vita a condizione che per il resto della loro vita uno dei due bevesse tre tazze di caffè al giorno[1], mentre l'altro avrebbe bevuto la stessa quantità di tè.[5] Due medici furono nominati per supervisionare l'esperimento e riferirne il risultato al re.[6]
Tuttavia entrambi i prigionieri morirono, presumibilmente per cause naturali, prima che l'esperimento fosse completato.[5] Anche Gustavo III morì prima di vedere l'esito finale del suo esperimento: venne infatti assassinato il 16 marzo 1792 da un gruppo di cospiratori durante un ballo in maschera al teatro dell'opera di Stoccolma. A ogni modo tra i due gemelli quello che bevve tè fu il primo a morire all'età di 83 anni, mentre la data di morte del fratello non è nota.[7]
Nel 1794 il governo cercò ancora una volta di imporre un divieto sul consumo di caffè. Questo venne rinnovato più volte fino al 1820, senza riuscire mai a eliminarne il consumo.[2] Una volta abolito il divieto, il caffè tornò a essere una bevanda molto popolare in Svezia che da allora è uno dei paesi con il più alto consumo di caffè pro capite al mondo.[5] L'esperimento è scherzosamente definito come il primo studio clinico svedese.[1]
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.