Enrico V d'Inghilterra
re d'Inghilterra (r. 1413-1422) / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Caro Wikiwand AI, Facciamo breve rispondendo semplicemente a queste domande chiave:
Puoi elencare i principali fatti e statistiche su Enrico V d'Inghilterra?
Riassumi questo articolo per un bambino di 10 anni
Enrico di Monmouth (in inglese Henry (of) Monmouth; Monmouth, 9 agosto o 16 settembre 1387[1][2][3] – Vincennes, 31 agosto 1422[1]) fu re d'Inghilterra dal 1413 alla sua morte. Nonostante abbia regnato soltanto per nove anni, l'azione politico-militare esercitata da Enrico V fu assai notevole sullo scacchiere europeo, tanto da renderlo uno dei più popolari sovrani del Medioevo[4]. Enrico, infatti, fu capace di portare nuovamente il Regno d'Inghilterra tra le prime potenze europee grazie alla brillante vittoria conseguita ad Azincourt sui francesi, in seguito alla quale riuscì a farsi nominare erede del trono di Francia.
Enrico V d'Inghilterra | |
---|---|
Ritratto postumo di Enrico V d'Inghilterra, XVI secolo, National Portrait Gallery | |
Re d'Inghilterra e signore d'Irlanda Duca d'Aquitania e Guascogna | |
In carica | 21 marzo 1413 – 31 agosto 1422 (9 anni e 163 giorni) |
Incoronazione | 9 aprile 1413, Abbazia di Westminster |
Predecessore | Enrico IV |
Successore | Enrico VI |
Nome completo | Henry of Monmouth |
Altri titoli | Principe di Galles Duca di Lancaster Duca di Cornovaglia (1399-1413) Re titolare di Francia |
Nascita | Monmouth, 9 agosto o 16 settembre 1387 |
Morte | Castello di Vincennes, 31 agosto 1422 |
Luogo di sepoltura | Abbazia di Westminster |
Casa reale | Lancaster |
Padre | Enrico IV d'Inghilterra |
Madre | Maria di Bohun |
Consorte | Caterina di Valois |
Figli | Enrico VI |
Religione | Cattolicesimo |
Firma |
Enrico IV (1400–1413)
Figli
Enrico V (1413–1422)
Figli
Enrico VI (1422–1471)
Figli
|
Abile politico ed esperto amministratore, Enrico ebbe anche il merito di ricomporre, attraverso lo zio Enrico Beaufort, lo Scisma d'Occidente, stipulando con l'imperatore Sigismondo il trattato di Canterbury[5]. La figura del sovrano, comunque, fu eternata da William Shakespeare nel dramma omonimo, in cui viene rimarcato lo spirito affabile, nobile e profondamente religioso.