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Dune - Il destino dell'universo (Frank Herbert's Dune) è una miniserie del 2000 divisa in tre parti e prodotta per la TV via cavo statunitense Sci-Fi Channel, della durata complessiva di 273 minuti. È tratta da uno dei più famosi romanzi di fantascienza, Dune, scritto da Frank Herbert nel 1965. Dal libro era già stato tratto nel 1984 il film Dune di David Lynch, rispetto al quale la miniserie ha una durata nettamente superiore.
Dune - Il destino dell'universo | |
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Gli Atreides appena arrivati al palazzo di Arrakis (da sinistra: Thufir, Paul e Leto) | |
Titolo originale | Frank Herbert's Dune |
Paese | Regno Unito, USA, Canada, Germania, Italia |
Anno | 2000 |
Formato | miniserie TV |
Genere | fantascienza |
Puntate | 3 |
Durata | 273 min |
Lingua originale | inglese |
Crediti | |
Regia | John Harrison |
Soggetto | basato sul romanzo Dune di Frank Herbert |
Sceneggiatura | John Harrison |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori e personaggi | |
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Fotografia | Vittorio Storaro |
Musiche | Graeme Revell |
Scenografia | Miljen Krjakovic |
Prima visione | |
Opere audiovisive correlate | |
Seguiti | I figli di Dune |
Di Dune - Il destino dell'universo è stato girato un seguito, la miniserie I figli di Dune del 2003.
«Noi siamo i Fremen. Viviamo da sempre nel deserto, nomadi, sfidando i venti di un arido pianeta inospitale dove è però prodotta la più grande tra le ricchezze dell'universo conosciuto: la Spezia. Senza la Spezia, la Gilda spaziale non riuscirebbe a spostare le immense navi nella galassia alla velocità del pensiero. Senza la Spezia, l'impero stesso cesserebbe di esistere!
La Spezia, per sorte singolare, si trova solo su questo pianeta che noi chiamiamo Dune. Chi controlla Dune, controlla la Spezia.
Noi siamo i Fremen, il popolo silenzioso. Schiacciati e calpestati dai sanguinari invasori Harkonnen, attendiamo nascosti nel deserto la venuta del Mahdi, che verrà a liberarci, secondo una profezia vecchia di millenni.
Ma ora la nostra lunga attesa è terminata.
È giunto su Dune un giovane di un altro pianeta, figlio del duca Leto il Giusto, che tra noi sarà chiamato Muad'dib.
Egli è il Dormiente: colui che grazie alla Spezia risveglierà i propri poteri inimmaginabili e ci condurrà, vittoriosi, alla Guerra Santa finale.
Perché chi controlla Dune, controlla l'universo.»
La storia è divisa in tre parti: Dune, Muad'dib, Il profeta.
Il regista e sceneggiatore John Harrison ha dichiarato l'intento di mantenere la massima somiglianza con il libro, richiamandosi direttamente al romanzo originale, tuttavia questa produzione si avvicina molto a una sorta di remake del film Dune di David Lynch del 1984, di cui sembra riprendere varie scene e dialoghi.
I monologhi interiori, caratteristica importante nel libro, non sono stati resi come voce fuori campo, ma tradotti nei dialoghi, a differenza dalla versione di Lynch.
Alec Newman interpreta la complessa figura di Paul Atreides, il protagonista, che subisce nel corso della storia una profonda evoluzione: da giovane e irruente rampollo di nobile lignaggio a maturo condottiero e a mistico guerriero eletto. Rispetto alla prima versione di Lynch è dato maggiore risalto a numerose figure: Stilgar, capo dei Fremen, Irulan, la figlia dell'imperatore, l'imperatore stesso Shaddam IV, il dottor Keynes, planetologo imperiale diventato in realtà una guida per i Fremen. Solo il personaggio di Thufir Hawat (il mentat - computer umano degli Atreides) ha un ruolo di sfondo.
Le scene sono state girate per la maggior parte a Praga all'interno di studios insonorizzati. La fotografia è stata curata dal pluripremiato Vittorio Storaro, che utilizzò la luce e i colori in senso fortemente espressivo: la luce muta all'improvviso sui volti dei protagonisti, i forti colori sottolineano o contrappongono i vari momenti del film e i diversi personaggi (rosso vivo per i sanguinari e violenti Harkonnen, blu per gli Atreides, verde per i Fremen).
Le scenografie vennero realizzate da Miljen Krjakovic. Venne compiuta la scelta - sostenuta da Storaro - di usare una tecnica tradizionale come enormi gigantografie (75x10 metri) per il deserto invece di sfondi completamente virtuali. Numerose altre scene con i paesaggi del pianeta, i mezzi volanti (ornitotteri) e i vermi delle sabbie sono stati invece realizzate con la grafica computerizzata.
I costumi, firmati da Theodor Pištěk (Oscar per il film Amadeus), appaiono ispirati ai disegni di Moebius, autore francese di fumetti che, in effetti, disegnò anni prima lo storyboard per una produzione mai realizzata del film con Alejandro Jodorowsky.
Di questa miniserie per la TV è stato girato un seguito, I figli di Dune (2003), sempre tratto dalla saga di Herbert, cambiando parte del cast ad eccezione del protagonista Alec Newman e di alcuni personaggi, quali Chani, Irulan, Gurney Halleck e il Barone Harkonnen.
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