Draža Mihailović
generale jugoslavo / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Caro Wikiwand AI, Facciamo breve rispondendo semplicemente a queste domande chiave:
Puoi elencare i principali fatti e statistiche su Draža Mihailović?
Riassumi questo articolo per un bambino di 10 anni
Draža Mihailović, vero nome Dragoljub Mihailović, (in cirillico serbo: Драгољуб "Дража" Михаиловић), conosciuto anche con il soprannome di "zio Draža" (Чича Дража, Čiča Draža) (Ivanjica, 27 aprile 1893 – Belgrado, 17 luglio 1946), è stato un generale jugoslavo durante la seconda guerra mondiale.
Dragoljub "Draža" Mihailović | |
---|---|
Dragoljub Mihailović nel 1943 | |
Soprannome | "Zio Draža" |
Nascita | Ivanjica, 27 aprile 1893 |
Morte | Belgrado, 17 luglio 1946 |
Cause della morte | fucilazione |
Etnia | Serba |
Religione | Serbo-ortodossa |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Serbia Regno di Jugoslavia Governo jugoslavo in esilio |
Forza armata | Regio esercito serbo Regio esercito jugoslavo Esercito jugoslavo in patria |
Anni di servizio | 1910 - 1945 |
Grado | Generale d'armata |
Guerre | Guerre balcaniche Prima guerra mondiale Seconda guerra mondiale |
Campagne | Fronte jugoslavo (1941-1945) |
Comandante di | Esercito jugoslavo in patria |
Decorazioni | Ordine dell'Aquila bianca |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Mihailović fu il fondatore e il capo delle formazioni chiamate Esercito jugoslavo in patria (Jugoslovenska vojska u otadžbini), generalmente conosciuti semplicemente come Cetnici, il movimento nazionalista a base etnica serba, di stampo monarchico-conservatore e anticomunista, fedele a re Pietro II che, a seguito dell'invasione della Jugoslavia da parte delle potenze dell'Asse, si trovava in esilio a Londra. Il re lo nominò comandante in capo di tutte le forze jugoslave di liberazione.
Impegnato in una lunga e accanita guerra civile contro i partigiani comunisti di Josip Broz Tito, Mihailović, sostenuto fino al 1943 dagli Alleati, preferì seguire una strategia di attesa e rinunciare a combattere direttamente le truppe dell'Asse; di fatto collaborò anche con l'esercito italiano d'occupazione contro i partigiani jugoslavi, ma anche contro gli ustascia filonazisti. Inoltre i cetnici da lui guidati si macchiarono di innumerevoli stragi a danni della popolazione civile, segnatamente quella mussulmana presente in Bosnia. Sconfitto da Tito e abbandonato dagli anglo-americani, dopo la guerra venne catturato, processato e giustiziato dal nuovo regime comunista jugoslavo. Nel 2015 - tra infinite polemiche - è stato riabilitato dalla Alta corte serba.[1]