Divisioni amministrative dell'Impero ottomano
Entità territoriali dell'Impero ottomano / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Le Divisioni amministrative dell'Impero ottomano erano delle divisioni amministrative proprie dell'organizzazione statale dell'Impero ottomano. All'interno di questo sistema venivano riconosciuti diversi stati vassalli e tributari.
L'Impero ottomano era suddiviso in province nel senso di unità territoriali fissate con governatori nominati dal sultano, sin dalla fine del XIV secolo.[1] I beylerbey, o Governatori, di ciascuna provincia venivano nominati direttamente dal governo centrale.[2] I Sanjak venivano governati dai "bey dei sanjak" (detti anche sancakbeyi), scelti dai più alti ranghi militari dell'esercito sempre per mano del governo centrale ottomano.[2] I Beylerbeyi avevano autorità sulle loro regioni.[2] Kaza era la suddivisione di un sanjak e faceva riferimento al distretto amministrativo di base, governato da un kadı.[2]
È considerato estremamente difficile definire oggi gli esatti confini delle province e dei domini ottomani, dal momento che questi cambiarono in continuazione nel corso della lunga storia dell'Impero.[3] Sino al periodo delle Tanzimat, i confini delle unità amministrative fluttuarono, riflettendo i cambi di strategie degli Ottomani, le emergenze e le nuove necessità che via via presentava ciascuna regione.[4] Tutte le suddivisioni avevano poi al loro interno un numero variabile di tribù nomadi che contribuivano a variare le figure della popolazione.[5]
Le suddivisioni turche sono spesso note con nomi differenti come vilayet, eyalet, beylerbeylik, sancak, nahiye, kaza, ecc. che corrispondono ai nostri "regione", "provincia", "distretto" e che a livello di significato è quanto più simile all'originale turco.[6]