Discorso di Hailé Selassié alla Società delle Nazioni (1936)
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L'imperatore d'Etiopia Hailé Selassié, il 12 maggio 1936, all'assemblea della Società delle Nazioni, a Ginevra, pronunciò un discorso di condanna dell'aggressione militare italiana al proprio paese, che l'aveva costretto all'esilio. L'Imperatore, nel suo discorso tenuto in amarico (nonostante conoscesse il francese) denunciò anche l'uso da parte dell'esercito italiano di armi chimiche contro la popolazione etiope.[1]
Hailé Selassié intervenne essendo a capo di uno degli Stati facenti parte dell'organizzazione internazionale sin dal 28 settembre 1923. Il 18 novembre 1935, per aver aggredito un altro stato membro, la Società delle Nazioni aveva già condannato l'Italia fascista infliggendole sanzioni economiche, approvate da 50 stati, con il solo voto contrario dell'Italia e l'astensione di Austria, Ungheria e Albania. Le sanzioni consistevano nel divieto di esportazione all'estero di prodotti italiani e vietavano all'Italia di importare materie prime, armi e di ricevere crediti.[2]