Demografia dell'ateismo
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La demografia dell'ateismo riguarda la distribuzione demografica degli atei e di coloro che affermano di non credere in alcuna religione. Studi in tal senso hanno concluso che gli atei che si definiscono tali stanno in un numero di soggetti che va dal 2% al 13% della popolazione mondiale, mentre la percentuale delle persone prive di una qualsiasi fede religiosa (agnostici) va da un ulteriore 10% al 23% della popolazione del mondo[1][2][3][4]. Diversi sondaggi sono stati condotti dalla Gallup International: dalla ricerca di quest'ultima, svolta nel 2012 in 57 Paesi, risulta che il 13% degli intervistati si sono dichiarati atei convinti e il 23% si sono dichiarati agnostici (la stessa ricerca nel 2015 su 65 Paesi ha dato una percentuale di un 11% per gli atei convinti e un 22% per gli agnostici)[4][5].
Nella penisola scandinava, in Repubblica Ceca, in Germania, nei Paesi Bassi, in Asia orientale e in particolare in Cina, gli atei e gli agnostici in genere risultano essere la maggioranza[6]. Della popolazione globale di atei e agnostici registrata, il 76% risiede in Asia e in Oceania, mentre la restante parte risiede in Europa (12%), in Nordamerica (5%), nell'America Latina e nella zona dei Caraibi (4%), nell'Africa subsahariana (2%), nel Medio Oriente e in Nordafrica (meno dell'1%)[3]. Nel continente africano e nei Paesi dell'America meridionale gli atei sono in genere ovunque meno del 10%[5].
Secondo il Pew Research Center nel 2012, su uno studio globale condotto su 230 Paesi e territori, il 16% della popolazione mondiale non segue alcuna religione, contro l'84% di credenti e/o praticanti[7]; inoltre la ricerca ha osservato che molti dei non credenti, compresi, oltre agli atei, anche gli agnostici, seguono ancora diverse credenze e pratiche di tipo religioso[3] o affine.
I documenti storici della filosofia atea abbracciano diversi millenni. Scuole atee sono cresciute nelle prime forme del pensiero e della filosofia indiana e sono esistite fin dai tempi della religione storica detta Vedismo[8], laddove invece l'ateismo occidentale ha le sue radici nella filosofia greca dei presocratici, anche se non emerge come una netta visione del mondo fino alla fine dell'Illuminismo, tra il XVIII e il XIX secolo[9].
Esistono discrepanze tra le fonti su come la demografia dell'ateismo, e quella religiosa parallelamente, stia cambiando ed evolvendo; una valutazione scientifica-sociale della portata dell'ateismo tra le varie popolazioni e culture risulta esser assai problematica, perché nella maggior parte del mondo, al di fuori dell'Europa e dell'Asia orientale, la maggioranza degli abitanti sono credenti in un sistema che rimanda o al monoteismo o al politeismo: comunque, le domande per valutare la non-credenza ed irreligiosità prendono spesso la forma di una qualsiasi negazione della fede prevalente in quel determinato territorio o regione, piuttosto che l'affermazione di un ateismo positivo (o "duro") e questi verranno poi rappresentati con precisione come seguaci dell'ateismo[10][11][12].
Secondo il sondaggio del 2012 fatto svolgere da "Gallup International" il numero assoluto degli atei è in aumento in tutto il mondo, mentre la religiosità è generalmente in calo[13], tuttavia altri studi globali hanno invece indicato che l'ateismo potrebbe essere in declino a causa dei Paesi irreligiosi che hanno tassi di natalità generalmente più bassi rispetto a quelli in cui sussiste una fede forte[14].