Costantino l'Africano (in latino Constantinus Africanus; Cartagine, 1020 circa – Montecassino, 1087) è stato un medico, letterato, monaco cristiano e traduttore italiano di origine nordafricana.
Biografia
Nella sua vita Costantino compì numerosi viaggi che gli consentirono di apprendere diverse lingue e di acquisire le conoscenze del mondo arabo e orientale. Ancora giovane partì per Babilonia (antico nome di Baghdad), quindi in Persia, in Etiopia e forse in India.
Ritornato in Egitto fu oggetto di persecuzioni, in ragione del suo insegnamento, ispirato alla varietà di tradizioni con le quali era venuto in contatto. Dovette rifugiarsi in Italia (ma una tradizione parla di un suo naufragio), accolto presso la corte di Roberto il Guiscardo, a Salerno. Soggiornò nella città probabilmente tra il 1075 e il 1077 e, verosimilmente, fu maestro della celebre Scuola Medica Salernitana. Di certo è evidente la notevole influenza che le sue traduzioni ebbero nell'attività e nelle opere dei medici di Salerno.
Entrò nell'ordine benedettino e terminò la sua vita nell'abbazia di Montecassino ai tempi in cui era abate Desiderio, futuro papa Vittore III. Dettagli della sua vita e della sua opera ci vengono dalla biografia di Pietro Diacono, un altro monaco di Montecassino, che lo descrive così:
Dopo la sua morte nel 1087, la sua opera fu proseguita dal suo allievo Johannes Afflacius, probabilmente un convertito il cui nome era Yahyà al-Falakī.
Opere
Tradusse dalla lingua araba alla lingua latina numerose opere che consentirono all'Occidente cristiano-latino di riscoprire alcuni classici del mondo greco (che erano stati tradotti in arabo) e di apprezzare i progressi degli arabi nel campo della medicina. Egli riuscì a far accettare senza traumi agli intellettuali occidentali il pensiero classico filtrato attraverso il pensiero islamico. Costantino introdusse in Occidente una trattatistica teorica e pratica, dedicata a molti dei temi della medicina e della farmacologia (tra tutte si ricordino il Pantegni (Theorica) di Ibn al-Abbas al-Magiusi (X secolo) e il Pantegni (Practica). La sua ricerca fu decisiva per l'affermazione dell'insegnamento galenico in Europa, ma ancora oggi incerta è l'attribuzione di moltissimi scritti che la tradizione gli attribuisce.
Da Costantino l'Africano prende il nome una particolare erba medicinale, la Iera di Costantino, utile per la cura della vista.
Bibliografia
- Parte di questo testo proviene dalla relativa voce del progetto Mille anni di scienza in Italia, pubblicata sotto licenza Creative Commons CC-BY-3.0, opera del Museo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza (home page)
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Costantino Africano, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- COSTANTINO Africano, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- (EN) Constantine the African, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Vera von Falkenhausen, COSTANTINO Africano, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 30, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1984.
- (EN) Opere di Costantino l'Africano, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Costantino l'Africano, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 305230031 · ISNI (EN) 0000 0000 6139 3363 · SBN SBLV026637 · BAV 495/30016 · CERL cnp00401148 · ULAN (EN) 500337016 · LCCN (EN) n84178610 · GND (DE) 118828274 · BNE (ES) XX893404 (data) · BNF (FR) cb118860076 (data) · J9U (EN, HE) 987007259794005171 · NSK (HR) 000615180 |
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