Conflittualismo
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Il conflittualismo è una corrente del pensiero sociologico contemporaneo
«La conflittualità sociale è una conseguenza del conflitto tra sfruttatori e sfruttati, ricchi e poveri, borghesi e proletari.»
(Karl Marx, 1848)
Il termine conflittualismo è usato in sociologia per indicare la prospettiva del conflitto, una delle prospettive teoriche più importanti dopo la prospettiva funzionalista e prima della prospettiva interazionista . Con lo stesso termine s'intende anche la corrente di pensiero sociologico nella quale vengono inquadrati i rappresentanti della teoria del conflitto, teoria sociologica che spiega la conflittualità sociale come conseguenza di un conflitto d'interesse scoppiato tra due componenti della società, che di volta in volta vengono a trovarsi in conflitto per un motivo ben preciso. Un conflitto, per esempio può contrapporre due classi sociali, vecchi e giovani, insegnanti e studenti, produttori e consumatori, due razze diverse, due gruppi linguistici differenti, abitanti del centro e quelli della periferia di una stessa città, governanti e governati, e così via.
Nella storia della sociologia moderna viene considerato fondatore della teoria il più grande sociologo del XIX secolo: Karl Marx. Altri esponenti sono Sigmund Freud (il fondatore della psicoanalisi), Max Weber (il più importante sociologo del '900) e gli statunitensi Charles Wright Mills e Lewis A. Coser.
La teoria del conflitto, nata in Europa durante l'età delle rivoluzioni, ha dominato incontrastata nel campo della sociologia europea. Negli Stati Uniti inizialmente è stata ignorata, ma è diventata parte integrante della sociologia americana da quando Mills e Coser si sono resi conto che poteva spiegare meglio di altre prospettive sociologiche certi conflitti esistenti entro la società.