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Comunicazioni nell'Impero neo-assiro
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Le comunicazioni statali nell'impero neo-assiro consentivano al re assiro e ai suoi funzionari di inviare e ricevere messaggi in tutto l'impero in modo rapido e affidabile. I messaggi erano inviati utilizzando un sistema di "ritrasmissione" (accadico: kalliu) che fu rivoluzionario per l'inizio del I millennio a.C. I messaggi venivano portati da cavalieri militari che viaggiavano sui muli. A intervalli i cavalieri si fermavano in stazioni appositamente costruite e i messaggi venivano passati ad altri cavalieri con cavalcature fresche. Le stazioni erano state posizionate a intervalli regolari lungo la rete stradale imperiale. Poiché i messaggi potevano essere trasmessi senza indugio o in attesa che i cavalieri si riposassero, il sistema forniva una velocità di comunicazione senza precedenti, che non fu superata in Medioriente fino all'introduzione del telegrafo.[1][2][3]
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Con la crescita dell'impero, l'efficiente sistema di comunicazione statale creato dagli Assiri semplificò le comunicazioni tra la corte imperiale e i governatori nelle province.
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L'efficienza del sistema contribuì al dominio dell'Impero neo-assiro in Medioriente e al mantenimento della coesione in quello che allora era l'impero più vasto mai visto al mondo.[4] Queste innovazioni assire furono adottate dagli imperi successivi, primo tra tutti l'Impero achemenide che ereditò e ampliò la rete di comunicazione assira costruendo la c.d. "Via Reale di Persia"[5][6].