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commissione del Parlamento europeo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (FEMM) è una commissione permanente del Parlamento europeo.
Fin dagli anni sessanta il Parlamento europeo ha iniziato ad occuparsi uguaglianza di genere, adottando una serie di risoluzioni sui principi di parità retributiva, protezione della maternità e discriminazione di genere sul luogo di lavoro. Nel 1979 il Parlamento, eletto per la prima volta a suffragio universale, ha creato una commissione ad hoc sui diritti delle donne, presieduta dall'eurodeputata francese Yvette Roudy. Nel 1981 la commissione ha prodotto un report, adottato con una risoluzione dall'assemblea. È stata quindi creata una commissione d'inchiesta sulla situazione delle donne in Europa, presieduta da Marie-Claude Vayssade. Lo scopo inizialmente non era creare una commissione permanente, ma monitorare la risoluzione del 1981 e spingere le altre commissioni a tenere conto della condizione della donna nel loro lavoro. Non riuscendo in questo obiettivo furono gli stessi componenti della commissione d'inchiesta a spingere perché venisse creata, nel luglio 1984, una commissione permanente sui diritti delle donne, oggi commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (FEMM).[1]
La commissione FEMM è composta prevalentemente da donne, ma è sempre presente anche qualche uomo. Come regola generale un eurodeputato può essere solo membro di una commissione e membro sostituto di un'altra, ma la commissione FEMM fa eccezione, non contando ai fini di questo limite: questo da un lato impedisce che le europarlamentari donne finiscano per occuparsi solo di questioni femminili, ma dall'altro è stato interpretato come segno di scarsa considerazione nei confronti della commissione.[1] Da alcuni FEMM è vista come una commissione piuttosto ideologica, con posizioni non rappresentative di quelle dell'assemblea, a volte poco realista nei suoi obiettivi.[2] In alcune occasioni è stato minacciata di chiusura.[3]
A parte questioni legate a religione e famiglia la commissione decide solitamente all'unanimità[4], occupandosi di un'ampia varietà di questioni, come maternità, servizi per l'infanzia, salute e violenza contro le donne, anche collaborando con attiviste e movimenti femministi.[1]
In base al regolamento del Parlamento europeo la commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere è la:
«Commissione competente per:
Periodo | Presidente | Nazionalità | Gruppo |
---|---|---|---|
1998 - 1999 | Heidi Hautala[6] | Finlandia | Verdi |
... | |||
2002 - 2004 | Anna Karamanou[7] | Grecia | PSE |
2004 - 2009 | Anna Záborská[8] | Slovacchia | PPE |
2009 - 2011 | Eva-Britt Svensson[9] | Svezia | GUE/NGL |
2011 - 2014 | Mikael Gustafsson[10] | Svezia | GUE/NGL |
2014 - 2017 | Iratxe García Pérez[11] | Spagna | S&D |
2017 - 2019 | Vilija Blinkevičiūtė | Lituania | S&D |
2019 - 2022 | Evelyn Regner | Austria | S&D |
2022 - | Robert Biedroń | Polonia | S&D |
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