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Collezione Odescalchi
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La collezione Odescalchi è una collezione d'arte privata di Roma nata nel XVII secolo e appartenente all'omonima famiglia di origini comasche.
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Lo sviluppo della raccolta si deve essenzialmente al principe Livio Odescalchi, nipote di papa Innocenzo XI, appassionato delle arti e grande collezionista del tempo. Il ramo familiare diretto si estingue tuttavia già con la morte del nobile stesso, pertanto la linea di discendenza che eredita la raccolta, i possedimenti e i titoli familiari proviene da quelli di Lucrezia, sorella del pontefice, sposata con un esponente della famiglia Erba di Como.
La collezione viene alienata in prima istanza da Baldassarre Erba Odescalchi a partire dal terzo decennio del XVIII secolo, dove diverse opere trovano la strada del mercato estero (Spagna e Francia). Alla fine del XIX secolo un altro gruppo di opere viene ceduto dagli eredi in favore dello Stato italiano, confluendo nelle Gallerie nazionali d'arte antica e nel Museo nazionale di Palazzo Venezia di Roma. Un'altra parte della collezione rimane oggi di proprietà privata della famiglia, divisa tra il castello di Bracciano, il palazzo romano di piazza Santi Apostoli, tra cui il pezzo più celebre della raccolta, ossia la prima versione della Conversione di san Paolo del Caravaggio, entrata nelle collezioni Odescalchi solo nella metà del Novecento grazie alla dote della marchesa genovese Maria Roberta Balbi Senarega, ed i castelli di Palo e di Santa Marinella.