Ciociaria nella letteratura
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Il Lazio è stato località di ambientazione di moltissime opere artistiche e letterarie in cui figurano alcuni personaggi, spesso ai limiti della legge, detti in modo denigratorio «ciociari» e citati dai granturisti europei, dalla poesia romantica. Con il fascismo il termine "ciociaria" venne imposto in diverse pubblicazioni fasciste di propaganda alla provincia di Frosinone e il termine venne così utilizzato anche dal verismo e dal realismo antifascista nel secondo dopoguerra. Eponimi di questo insieme di opere, che si sovrappongono ad altre realizzazioni artistiche dallo stesso tema, dalla pittura al cinema, sono il Viaggio in Ciociaria di Cesare Pascarella e il romanzo La ciociara di Alberto Moravia. I "ciociari" descritti nella letteratura si caratterizzano generalmente per costumi peculiari ed ambienti remoti e selvaggi, al di fuori delle città del Lazio meridionale, spesso abitanti in capanne sui monti, lontani dagli ambienti floridi dei borghi e dei campi agricoli laziali, ma interagendo con essi. Alcune opere della pubblicistica locale riguardanti la provincia di Frosinone sono riconducibili alla dimensione letteraria e tentano di sovrapporre queste descrizioni romantiche all'intero Basso Lazio che però rimane storicamente e culturalmente ben distinta dai cosiddetti "ciociari".