Chiesa di Sant'Alessandro (Cortenuova)
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La chiesa di San'Alessandro è la parrocchiale di Cortenuova, in provincia e diocesi di Bergamo; fa parte del vicariato di Ghisalba-Romano.
Chiesa di Sant'Alessandro | |
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Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Cortenuova |
Coordinate | 45°32′16.76″N 9°47′22.88″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Diocesi | Bergamo |
Consacrazione | 1880 |
Inizio costruzione | XVIII secolo |
Completamento | XIX secolo |
Storia
La prima citazione di una chiesa a Cortenuova è inserita in una pergamena datata 1171[1]; da un documento del 1260 si apprende che in paese vi erano due chiese, una dedicata ai santi Maria e Giovanni Battista e una a san Pietro, e che erano filiali della pieve di Ghisalba[2].
Nel 1273 le due chiese vennero rase al suolo dalle truppe imperiali guidate da Federico II di Svevia[1]. Le chiese di Cortenuova sono nuovamente menzionate nella nota ecclesiarum fatta redigere da Bernabò Visconti nel 1360[2].
La parrocchiale venne riedificata nel XV secolo e intitolata a sant'Alessandro in occasione della sua consacrazione, impartita dal vescovo Gerolamo Ragazzoni il 29 ottobre del 1589[1][2].
Nel frattempo, la chiesa era confluita nel 1568 nel vicariato di Ghisalba in seguito alla trasformazione delle pievi foraniali in vicarie[2].
Nella relazione della visita pastorale del 1575 dell'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo si legge che i fedeli erano 300 e che nella chiesa aveva sede la scuola del Santissimo Sacramento[2].
Grazie ad un documento stilato nel 1666 dal cancelliere Marenzi si conosce che nella chiesa parrocchiale di Cortenuova si erano costituite anche le confraternite del Rosario e della Dottrina cristiana, oltre a quella del Santissimo Sacramento, già esistente nel XVI secolo e che nella giurisdizione della parrocchia cortenuovese ricadevano gli oratori di San Cipriano e di Santa Maria[2].
La chiesa venne rifatta nel XVIII secolo poiché il numero dei parrocchiani era incrementato di molto[1]. Da un documento del 1734 si apprende che la parrocchia era compresa nella vicaria di Mornico[2].
Nel 1800 il campanile subì un intervento di ammodernamento e nel 1837 fu dotato di cinque campane[1].
Nel 1843 la facciata fu ricostruita su disegno di Giuseppe Berlendis seguendo modelli palladiani[1]; tra il 1877 ed il 1879 la chiesa venne ampliata mediante la realizzazione delle due navate laterali, progettate da Carlo Melchiotti[1]. La consacrazione fu celebrata il 22 agosto 1880 dal vescovo di Bergamo Gaetano Camillo Guindani[1].
Nel 1923 la parrocchia passò dal vicariato di Mornico a quello di Romano di Lombardia[2]; il 28 giugno 1971 fu aggregata alla neo-costituita zona pastorale XI, per poi entrare a far parte il 27 maggio 1979 del vicariato di Ghisalba-Romano[2].
La facciata venne ristrutturata nel 1982 e nel 1988 pure il tetto fu interessato da un intervento di rifacimento[1].
Descrizione
Interno
Opere di pregio conservate all'interno della chiesa, che è a tre navate, sono i quadri raffiguranti San Rocco, San Sebastiano, Gesù scaccia i mercanti dal tempio, l'Ultima Cena, lo Sposalizio della Vergine e Gesù Crocifisso[1].
Note
Voci correlate
Collegamenti esterni
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