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diplomatico francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Camille Barrère (La Charité-sur-Loire, 23 novembre 1851 – Parigi, 7 ottobre 1940) è stato un diplomatico francese.
Camille Barrère | |
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Ambasciatore francese in Italia | |
Durata mandato | 1897 – 1924 |
Predecessore | Albert Billot |
Successore | René Besnard |
Ambasciatore francese in Svizzera | |
Durata mandato | 1894 – 1897 |
Predecessore | Emmanuel Arago |
Successore | Tristan de Montholon |
Ambasciatore francese in Svezia | |
Durata mandato | 1885 – 1888 |
Dati generali | |
Professione | Diplomatico |
Firma |
Ex comunardo, in seguito giornalista, entrò in diplomazia per volontà dei diversi governi della Terza Repubblica francese di ampliare la base sociale di questo corpo fino ad allora riservato essenzialmente all'aristocrazia o all'alta borghesia (come nel caso dei fratelli Jules e Paul Cambon).
Barrère fu ambasciatore del governo francese a Roma dal 1897 al 1924. Favorì la firma di un trattato di commercio tra la Francia e l'Italia ed elaborò un "regolamento cordiale" sul contenzioso coloniale in Libia.
Agì per mantenere l'Italia neutrale nel settembre 1914 fino a condurla all'alleanza con l'Intesa franco-britannica nel 1915. Del frutto del suo operato Guglielmo II di Germania scrisse nel suo diario, nel settembre 1914: "I nostri alleati si staccano da noi come delle mele marce...".
Come ambasciatore a Roma, il 12 giugno 1924 avrebbe ricevuto confidenze dirette di Mussolini sul delitto Matteotti, poco dopo l'accaduto[1].
Nel 1926 fu eletto membro dell'Académie des sciences morales et politiques.
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