Bomba all'idruro di uranio
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La bomba all'idruro di uranio fu una variante del progetto della bomba atomica proposta per primo da Robert Oppenheimer nel 1939 e sostenuta e sperimentata da Edward Teller e il suo team di ricerca all'inizio degli anni 1950.[1] La bomba usava il deuterio, un isotopo dell'idrogeno, come moderatore neutronico all'interno di una massa ceramica di uranio-deuterio. Contrariamente agli altri tipi di armi atomiche basati sulla fissione nucleare, la bomba all'idruro di uranio si basava sul fatto di poter mantenere una reazione a catena di fissione nucleare lenta. In realtà, l'efficienza della bomba fu tremendamente limitata dal raffreddamento dei neutroni, poiché, come spiegato da Robert Serber nella sua estensione del 1992 dell'originale Los Alamos Primer,[2] tale raffreddamento ritarda il propagarsi della reazione.
Il termine "idruro" utilizzato per indicare questo tipo di arma ha portato a tutta una serie di equivoci nella stampa generalista. Infatti, mentre la parola "idruro" potrebbe far erroneamente credere che l'isotopo impiegato sia lo stesso idrogeno, in realtà per i noccioli di questi ordigni fu utilizzato solamente deuterio. La nomenclatura è stata infatti qui utilizzata allo stesso modo in cui è stato fatto per la bomba all'idrogeno, la quale utilizza in realtà il deuterio e, occasionalmente, il trizio.[3]
Sono noti soltanto due test effettuati con bombe al deuteruro di uranio: i test Ruth e Ray, entrambi condotti nell'ambito dell'Operazione Upshot–Knothole, nella prima metà del 1953. Entrambi i test rilasciarono una potenza di circa 0,2 chilotoni, quindi molto al di sotto del previsto, il che li fece classificare come fiammelle, ossia test falliti.[1] Per quanto si sa, tutte le altre armi nucleari che sono mai state testate prima e dopo questi due test, si sono sempre basate su progetti inerenti ai neutroni veloci.