Attentato al pub McGurk's di Belfast
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Nell'attentato del 4 dicembre 1971 al pub McGurk's di Belfast, l'Ulster Volunteer Force (UVF), un gruppo paramilitare lealista, fece esplodere una bomba al McGurk's Bar a Belfast (Irlanda del Nord), un pub frequentato da cattolici irlandesi/nazionalisti[1]. L'esplosione distrusse l'edificio, uccidendo quindici civili cattolici (tra cui due bambini) e ferendo altre diciassette persone. Si tratta dell'attacco terroristico con il maggior numero di vittime a Belfast durante il conflitto nordirlandese[2].
Attentato al pub McGurk's di Belfast attentato | |
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Tipo | pacco bomba |
Data | 4 dicembre 1971 |
Stato | Regno Unito |
Coordinate | 54°36′26.7″N 5°55′49.7″W54°36′26.7″N, 5°55′49.7″W |
Responsabili | Ulster Volunteer Force |
Conseguenze | |
Morti | 15 |
Feriti | 17 |
In un primo momento e nonostante l'esistenza di prove contrarie, le forze di sicurezza britanniche affermarono che le cause della strage erano da attribuirsi all'esplosione accidentale di una bomba maneggiata all'interno del bar da alcuni membri dell'IRA. La propensione della polizia nord irlandese (Royal Ulster Constabulary) verso questa versione ostacolò un corretto svolgimento delle indagini. I parenti delle vittime sostennero che le forze di sicurezza decisero volontariamente di divulgare e sostenere la falsa notizia, con il fine di screditare l'immagine dell'IRA.
L'attentato provocò una serie di attacchi e sparatorie tra lealisti e repubblicani, contribuendo a rendere il 1972 l'anno più sanguinoso del conflitto. Nel 1977, un membro dell'Ulster Volunteer Force (Robert Campbell) venne condannato all'ergastolo per aver preso parte all'attentato, anche se scontò soltanto 15 anni di carcere[3].