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principessa d'Orange e contessa di Nassau Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Amalia di Solms-Braunfels (Braunfels, 31 agosto 1602 – L'Aia, 8 settembre 1675) fu per nascita una contessa di Solms-Braunfels, figlia di Giovanni Alberto I di Solms-Braunfels e di Agnese di Sayn-Wittgenstein; fu la moglie di Federico Enrico, principe d'Orange.
Amalia di Solms-Braunfels | |
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Wybrand de Geest (I), Ritratto di Amalia van Solms (1602-1675). Moglie del principe Federico Enrico, ca. 1640-1655 | |
Principessa d'Orange Contessa di Nassau | |
Nascita | castello di Braunfels, 31 agosto 1602 |
Morte | L'Aia, 8 settembre 1675 |
Casa reale | casato di Solms-Braunfels |
Padre | Giovanni Alberto I di Solms-Braunfels |
Madre | Agnese di Sayn-Wittgenstein |
Consorte | Federico Enrico, principe d'Orange |
Figli | Statolder Guglielmo II Luisa Enrichetta, elettrice di Brandeburgo Albertina Agnese, principessa di Nassau-Dietz Enrichetta Caterina, Principessa di Anhalt-Dessau Maria, Contessa Palatina di Simmern |
Amalia trascorse la sua infanzia nel castello dei genitori, presso Braunfels; essa entrò a far parte del seguito di Elisabetta Stuart, moglie dell'elettore Federico V del Palatinato, il Re d'inverno di Boemia. Dopo che le forze imperiali sconfissero Federico V, essa fuggì assieme alla regina incinta verso Occidente, benché nessuno offrisse loro ospitalità a causa del divieto emanato dall'Imperatore; Elisabetta, durante la fuga, entrò in travaglio ed Amalia le fu accanto, aiutandola nel parto del figlio Maurizio (1620-1652).
Il termine del loro viaggio fu L'Aia, dove lo stadtholder Maurizio di Nassau diede loro asilo; la coppia reale in esilio frequentava spesso la corte e fu così che il fratello minore di Maurizio, il principe Federico Enrico, si innamorò di Amalia. Essa si rifiutò di divenirne l'amante e pretese il matrimonio.
Alla sua morte, Maurizio di Nassau fece promettere al fratellastro Federico Enrico di sposarsi; il 4 aprile 1625 egli sposò quindi Amalia di Solms-Braunfels.
Dopo la morte del fratellastro Maurizio, Federico Enrico divenne stadtholder della Repubblica delle Sette Province Unite e la sua influenza politica crebbe notevolmente, così come quella di Amalia. Essa ed il marito riuscirono a migliorare la vita a corte e avviarono la costruzione di numerosi palazzi, tra cui quello di Huis ten Bosch. Amalia fu la promotrice di numerosi matrimoni reali, tra cui quello del figlio Guglielmo II con Maria Enrichetta, principessa reale d'Inghilterra e Scozia (figlia di re Carlo I d'Inghilterra), e delle figlie con numerosi principi tedeschi. Dopo la morte del figlio Guglielmo II essa divenne la principale tutrice del nipote Guglielmo III, che divenne re d'Inghilterra.
Nel 1649 re Filippo IV di Spagna le donò l'area attorno a Turnhout.
Dal loro matrimonio nacquero nove figli, di cui solo cinque raggiunsero l'età adulta:
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Filippo di Solms-Braunfels | Bernardo III di Solms-Braunfels | ||||||||||||
Margherita di Henneberg | |||||||||||||
Corrado di Solms-Braunfels | |||||||||||||
Anna di Tecklenburg | Otto VIII di Tecklenburg | ||||||||||||
Irmingarda di Rietberg | |||||||||||||
Giovanni Alberto I di Solms-Braunfels | |||||||||||||
Guglielmo I di Nassau-Dillenburg | Giovanni V di Nassau-Dillenburg | ||||||||||||
Elisabetta d'Assia | |||||||||||||
Elisabetta di Nassau-Dillenburg | |||||||||||||
Giuliana di Stolberg-Wernigerode | Botho III di Stolberg | ||||||||||||
Anna di Eppstein-Königstein | |||||||||||||
Amalia di Solms-Braunfels | |||||||||||||
Guglielmo I di Sayn-Wittgenstein | Eberardo di Sayn-Wittgenstein | ||||||||||||
Margareta von Rodemachern | |||||||||||||
Ludovico I di Sayn-Wittgenstein | |||||||||||||
Giovannetta di Isenburg | Salentino VII di Isenburg | ||||||||||||
Elisabeth Vogt von Hunolstein | |||||||||||||
Agnese di Sayn-Wittgenstein | |||||||||||||
Federico Magnus di Solms-Laubach | Otto I di Solms-Laubach | ||||||||||||
Anna di Meclemburgo-Schwerin | |||||||||||||
Elisabetta di Solms-Laubach | |||||||||||||
Agnese di Wied | Giovanni III di Wied | ||||||||||||
Elisabetta di Nassau-Dillenburg | |||||||||||||
Controllo di autorità | VIAF (EN) 837905 · ISNI (EN) 0000 0001 2117 610X · BAV 495/128059 · CERL cnp00559992 · ULAN (EN) 500373137 · LCCN (EN) n86136947 · GND (DE) 120219719 · BNF (FR) cb13515156r (data) · J9U (EN, HE) 987007437164505171 |
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