Albert Soegijapranata
arcivescovo cattolico indonesiano / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Albert Soegijapranata (Surakarta, 25 novembre 1896 – Steyl, 22 luglio 1963) è stato un arcivescovo cattolico indonesiano. Fu il primo vescovo nativo indonesiano ed era noto per le sue opinioni nazionaliste: affermava di essere "100% cattolico, 100% indonesiano".
Albert Soegijapranata, S.I. arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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In nomine Jesu | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 25 novembre 1896 a Surakarta |
Ordinato diacono | maggio 1931 |
Ordinato presbitero | 15 agosto 1931 dal vescovo Laurentius Schrijnen |
Nominato vescovo | 1º agosto 1940 da papa Pio XII |
Consacrato vescovo | 6 novembre 1940 dal vescovo Piet Jan Willekens, S.I. |
Elevato arcivescovo | 3 gennaio 1961 da papa Giovanni XXIII |
Deceduto | 22 luglio 1963 (66 anni) a Steyl |
Sebbene la popolazione di cattolici nativi si sia ampliata notevolmente negli anni successivi alla sua consacrazione, Soegijapranata subì numerosi processi. Il Giappone invase le Indie olandesi dall'inizio del 1942 e durante l'occupazione che ne seguì furono sequestrate numerose chiese e arrestati o uccisi diversi sacerdoti. Soegijapranata fu in grado di resistere a molti di questi sequestri e trascorse il resto dell'occupazione a servizio dei cattolici del suo vicariato. Dopo che il presidente Sukarno nell'agosto del 1945 proclamò l'indipendenza del paese, Semarang fu sopraffatta dai disordini. Soegijapranata contribuì a mediare un cessate il fuoco dopo una battaglia di cinque giorni tra le truppe giapponesi e quelle indonesiane e chiese al governo centrale di inviare qualcuno che affrontasse i disordini e la carenza di cibo in città. Tuttavia, questi problemi continuarono a crescere e nel 1947 Soegijapranata spostò la sua sede a Yogyakarta. Per il resto della rivoluzione nazionale, Soegijapranata lavorò per promuovere il riconoscimento internazionale dell'indipendenza dell'Indonesia. Poco dopo che gli olandesi riconobbero l'indipendenza del paese, Soegijapranata tornò a Semarang. Durante gli anni post-rivoluzionari scrisse ampiamente contro il comunismo e ampliò le strutture ecclesiastiche. Funse da mediatore tra diverse fazioni politiche. Fu nominato arcivescovo il 3 gennaio 1961, quando Semarang fu elevata ad arcidiocesi metropolitana. All'epoca era in Europa per partecipare ai lavori della commissione preparatoria centrale del Concilio Vaticano II. Soegijapranata morì a Steyl, nei Paesi Bassi, nel 1963. La sua salma fu riportata in Indonesia e monsignor Soegijapranata venne nominato eroe nazionale e sepolto nel cimitero degli eroi di Giri Tunggal a Semarang.
Soegijapranata continua ad essere considerato con rispetto dagli indonesiani sia cattolici che non cattolici. Sono state scritte diverse biografie e nel 2012 un film biografico diretto da Garin Nugroho, intitolato Soegija, riscosse un buon successo popolare. L'Università cattolica di Soegijapranata, una grande università di Semarang, gli è intitolata.