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militare ateniese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Adimanto, figlio di Leucolofide (in greco antico: Ἀδείμαντος?, Adéimantos, in latino Adimantus; Atene, metà del V secolo a.C. – dopo il 405 a.C.), è stato un ammiraglio ateniese.
Adimanto nacque nel demo di Scambonide. Nel 407 a.C. fu uno dei comandanti che parteciparono, con Alcibiade, alla spedizione contro Andro.[1] Fu poi nominato nuovamente generale nel 406 a.C., dopo il processo delle Arginuse, assieme a Filocle e a Conone, e con questa carica combatté la battaglia di Egospotami (405 a.C.), nella quale fu fatto prigioniero dagli Spartani.[2]
Fu l'unico degli oltre 3000 Ateniesi catturati a non essere condannato a morte, visto che in precedenza si era opposto al decreto secondo il quale si sarebbero dovute tagliare le mani degli Spartani catturati. In seguito, però, molti Ateniesi lo accusarono di tradimento, e alla fine Conone lo fece processare.[3][4][5][6] Ne parla anche Aristofane ne Le rane.[7]
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