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reggimento dell'Esercito Italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il 6º Reggimento bersaglieri è un'unità militare dell'Esercito italiano di stanza a Trapani, nella Caserma Luigi Giannettino ed è inquadrato nella Brigata meccanizzata "Aosta". Il motto del reggimento è "...e vincere bisogna".
6º Reggimento bersaglieri | |
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Stemma del 6º Reggimento bersaglieri | |
Descrizione generale | |
Attiva | 16 aprile 1861 - 1943 1992 - 2002 15 aprile 2005 - oggi |
Nazione | Regno d'Italia Italia |
Servizio | Regio Esercito Esercito Italiano |
Tipo | Bersaglieri |
Ruolo | Forze di Proiezione |
Dimensione | Reggimento |
Guarnigione/QG | Trapani |
Equipaggiamento | Land Rover AR 90, VCC-1/2, M106, M113 |
Patrono | San Martino |
Motto | "...E vincere bisogna" |
Colori | cremisi |
Battaglie/guerre | Guerre d'indipendenza Campagna d'Eritrea Guerra italo-turca Prima guerra mondiale Guerra d'Etiopia Seconda guerra mondiale Campagna di Russia Seconda battaglia difensiva del Don, Operazione Piccolo Saturno |
Anniversari | 18 giugno, fondazione del Corpo dei Bersaglieri |
Decorazioni | |
Parte di | |
"Brigata meccanizzata "Aosta"" | |
Reparti dipendenti | |
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Comandanti | |
Comandante attuale | Col. Roberto Nunziante |
Simboli | |
Fregio dorato per cappello bersaglieri | |
Fregio metallico e Fiamme del 6º Reggimento bersaglieri | |
Voci su unità militari presenti su Wikipedia |
Nel 1848 per la prima guerra d'indipendenza, viene costituito il VI battaglione bersaglieri. Combatté nel 1859 nella Seconda guerra d'indipendenza, nella battaglia di Palestro.
Prese ufficialmente il nome di VI reggimento bersaglieri dal 31 dicembre 1861, di stanza a Capua. Nel 1862 prese parte ai fatti di Aspromonte, e nel 1866 combatté a Custoza e nel 1870 nella presa di Roma. Fu in Eritrea nel 1895-1896 e nella Guerra italo-turca in Libia nel 1911.
Si distinse nella prima guerra mondiale, dove fu inquadrato nella I Brigata bersaglieri, insieme al 12º Reggimento. Nel 1924 divenne VI Reggimento bersaglieri ciclisti, fino al 1936.
Nella seconda guerra mondiale fu prima in Albania e nel 1942-1943 nella campagna italiana di Russia e sul fronte del Don, inquadrato nella 3ª Divisione Celere "Principe Amedeo Duca d'Aosta", e fu sciolto dopo l'8 settembre 1943.
Il 1º ottobre 1969 venne ricostituito il VI battaglione bersaglieri inquadrato nel 22º Reggimento fanteria corazzato "Cremona" di cui fece parte fino al 20 ottobre 1975. In tale data, sciolto il 22º Reggimento di Fanteria, il VI battaglione, che aveva sede in Torino, divenne autonomo e assunse la denominazione di 6º Battaglione Bersaglieri "Palestro" e passò alle dipendenze della 3ª Brigata meccanizzata "Goito". Nell'ambito del processo di riordinamento dell'Esercito il 5 dicembre 1989 venne posto in posizione "quadro" e la Bandiera di guerra fu portata al sacrario delle bandiere del Vittoriano; fu soppresso il 31 maggio 1991.
II 16 settembre 1992 venne ricostituito a Bologna il 6º Reggimento bersaglieri, che inquadrava il 6º battaglione bersaglieri "Palestro", anch'esso ricostituito per trasformazione del 10º battaglione bersaglieri "Bezzecca".[1] Fu inquadrato nella brigata meccanizzata "Friuli".
Il reggimento era strutturato su comando, compagnia comando e servizi, compagnia addestrativa, 6º battaglione bersaglieri "Palestro" su quattro compagnie meccanizzate. Nell'ambito della riorganizzazione della Forza Armata, dall'11 giugno 2002 fu riconfigurato in "Nucleo attivazione". Il nucleo non aveva una configurazione organica in quanto svolgeva unicamente attività logistico-amministrative al fine di annullare il carico contabile.
Con la professionalizzazione delle forze armate, il 15 aprile 2005 il 12º Reggimento bersaglieri, di stanza nella Caserma "Luigi Giannettino" a Trapani dal 1992, fu soppresso e sostituito nella sede dal ricostituito 6º Reggimento bersaglieri, con personale di quel reggimento.[2]
Dal 2005 ha preso parte a diverse Missioni militari all'estero. Nel 2017 il Reggimento viene decorato della Croce di Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia per le missioni svolte in Kosovo, Libano, Afghanistan e Iraq.
Il 6º Reggimento bersaglieri fa parte della Brigata meccanizzata "Aosta", che a sua volta dal 2016 dipende gerarchicamente dalla Divisione "Acqui". Precedentemente dipendeva dal "2º Comando Forze di Difesa" (COMFOD 2).
Il 6º reggimento bersaglieri si compone di:
Il Reggimento è alimentato da volontari, la maggioranza del personale proviene dalla Sicilia occidentale.
Dalla ricostituzione nel 2005. Dal 10 luglio 2024 il comandante è il col. Roberto Nunziante [6].
La bandiera di guerra del 6º Reggimento bersaglieri è stata insignita, nel corso della sua storia, delle seguenti onorificenze[7]:
Scudo: partito d'argento e d'azzurro: il primo alla torre di S. Martino al naturale; il secondo alla fascia d'argento, caricata di una stella d'azzurro, ed accompagnata in capo da due sciabole d'oro, in decusse (Custoza), ed in punta da un fiume in fascia ondato d'argento. Il tutto abbassato ad un capo d'oro, al quartier franco d'azzurro, caricato del tridente bizantino d'Ucraina d'oro.
Ornamenti esteriori
Corona Turrita d'oro
Lista Bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto a caratteri capitali di nero: "…E VINCERE BISOGNA".
Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna dell'Ordine militare d'Italia pendente al centro del nastro con i colori della stessa.
Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo: 2 d'azzurro, filettate d'oro (Medaglia d'oro al valor militare), 3 d'azzurro (Medaglia di bronzo al valor militare); 1 d'azzurro con due pali d'argento (Croce di guerra al valor militare).
Sintesi della blasonatura.[22]
Nella prima partizione con lo smalto d'argento (simbolo della concordia e della purità) è rappresentata la torre di San Martino della Battaglia, località teatro della battaglia combattuta nel 1859 (riferimento alla M.B.V.M. concessa al VI battaglione nella Seconda guerra d'indipendenza).
La seconda partizione comprende in alto il ricordo della M.B.V.M. conseguita a Custoza, al centro la stella azzurra dedicata ai fatti di Aspromonte, in basso il "fiume ondato" simbolo di tutti i fiumi sacri al ricordo dei bersaglieri: Cernaia, Isonzo, Piave, Don. Lo smalto d'azzurro è simbolo di valor militare, quello d'argento di sacrificio.
Il capo d'oro simboleggia le due massime ricompense al V.M. concesse al Reggimento per il comportamento tenuto in Unione Sovietica nel corso del secondo conflitto mondiale, come evidenziato dal tridente d'Ucraina riportato nel quartier franco.
"...e vincere bisogna"
Il motto del Reggimento trae origine dalla poesia Della canzone di Legnano parte prima Il Parlamento composta da Giosuè Carducci, dove il poeta con queste parole attribuite ad Alberto da Giussano vuole esaltare il patriottismo di quel combattente leggendario nella lotta dei Comuni italiani contro l'imperatore Federico I di Svevia detto il Barbarossa.
Informazioni ricavate dalla pagina del 6º Reggimento bersaglieri sul sito dello Stato Maggiore dell'Esercito Italiano.[23]
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