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La 2ª Divisione di Fanteria "Sforzesca" fu una divisione del Regio Esercito Italiano nella seconda guerra mondiale. Il nome "Sforzesca" deriva da Sforzesca, frazione del comune di Vigevano, in cui il 21 marzo 1849 si svolse una battaglia tra piemontesi e austriaci.
2ª Divisione fanteria "Sforzesca" | |
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Stemma della 2ª Divisione fanteria "Sforzesca" | |
Descrizione generale | |
Attiva | 1934 - settembre 1943 |
Nazione | Italia |
Servizio | Regio esercito |
Tipo | divisione |
Ruolo | fanteria di montagna |
Guarnigione/QG | Novara |
Battaglie/guerre | Seconda guerra mondiale |
Parte di | |
1940: IV Corpo d'armata 1941: XXV Corpo d'armata ago. 1942: II Corpo d'Armata dic. 1942: XXIX Corpo d'armata tedesco 1943: XXIII Corpo d'armata | |
Reparti dipendenti | |
giu. 1940: 53º Rgt. fanteria "Umbria" 54º Rgt. fanteria "Umbria" 17º Rgt. artiglieria "Sforzesca" XXX Btg. CC.NN. d'assalto "Novara" II Btg. mortai da 81 2ª Cp. cannoni controcarro da 47/32 16ª Cp. genio artieri 2ª Cp. mista telegrafisti/marconisti 8ª Sez. genio fotoelettricisti 2ª Cp. panettieri 1ª Cp. sussistenza 124ª Colonna leggera sussistenza (mot.) 192ª Colonna leggera sussistenza (mot.) 11ª Cp. minuto mantenimento 6ª Sez. sanità 4ª Sez. CC.RR. 5ª Sez. CC.RR. 69° Ufficio Posta Militare | |
Comandanti | |
Degni di nota | Gen. Alessandro Pino Gen. D. Fidenzio Dall'Ora Gen. D. Luigi Mentasti Gen. D. Alfonso Ollearo (1940-41) Gen. D. Carlo Pellegrini (1941-43) Gen. B. Michele Vaccaro (1943) Gen. B. Nicola Ruffo (int.) |
Simboli | |
Mostrina | |
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La "Sforzesca" nacque dalla Brigata "Umbria" che venne creata nel 1861, dopo l'annessione della regione Umbria al Regno d'Italia.
Nel 1871 la Brigata Umbria venne sciolta per essere poi ricreata nel 1881 ed era composta dal 53º e dal 54º Reggimento di fanteria.
Nella Prima Guerra Mondiale, la Brigata "Umbria" stazionò in Val Boite (1915), poi combatté nel settore di Cortina d'Ampezzo (fino al 1917) e infine nel settore del Grappa.
Dopo la fine della guerra, la Brigata "Umbria" venne organizzata più volte, arrivando alla denominazione finale di 2ª Divisione di fanteria "Sforzesca" nel 1934 e alla forma definitiva di divisione binaria nell'aprile 1939, con i due reggimenti di fanteria originali (53º e 54º) ed il 17º Reggimento di artiglieria.
La "Sforzesca" era classificata come divisione di montagna someggiata e come tale destinata all'impiego in settori montani. In realtà la dotazione di armi e mezzi era di poco differente da quella di una normale divisione di fanteria di linea ed i fanti ne pagarono le conseguenze in tutte le campagne in cui vennero impiegati.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, i reggimenti 53°, 54° e 17° della divisione "Sforzesca" venne schierata sul fronte francese e partecipò all'invasione delle Alpi francesi e ai combattimenti dal 20 al 24 giugno 1940. Sostituita dalla divisione "Legnano", rimase a disposizione come riserva d'Armata.
Nel gennaio 1941 alla "Sforzesca" venne aggregata la XXX Legione CC.NN. e la grande unità venne inviata sul fronte greco-albanese, dove combatté in condizioni materiali e climatiche difficilissime.[1]
Chiuse le operazioni belliche in Albania, nel luglio 1941 la "Sforzesca" venne fatta rientrare a Novara.
Nell'estate 1942 il Corpo di spedizione italiano in Russia venne inquadrato nell'ARMIR (8ª Armata Italiana in Russia) e La "Sforzesca" divenne nominalmente parte del II Corpo d'armata dell'ARMIR.
Inviata in Russia nel luglio 1942, la "Sforzesca" venne subito impiegata sul fronte del medio Don, sostituendo la divisione "Torino" appartenente al XXXV Corpo d'armata (ex CSIR) e venne inquadrata nel XXIX Corpo d'Armata tedesco dell'Heeresgruppe B nel quale era inquadrata l'ARMIR. Tra l'agosto e i primi di settembre dello stesso anno, la "Sforzesca" ed i resti della 3ª divisione "Celere" ingaggiarono durissimi combattimenti con le forze russe. Nell'occasione di un attacco particolarmente duro, i fanti della "Sforzesca" dovettero ritirarsi e questo valse all'unità l'appellativo di divisione cikai ("scappa" in russo) soprannome immeritato data la preponderanza del nemico che rendeva impossibile una vittoria e un suicidio la resistenza. Le posizioni abbandonate dalla Sforzesca furono rilevate dal 79º Battaglione M del seniore Silvio Margini che ne protesse la ritirata.
Dopo questi combattimenti la "Sforzesca" venne spostata sulle rive del fiume Don, all'interno del settore del XXIX Corpo d'Armata tedesco e nella parte più orientale dello scacchiere italiano, a contatto con le forze rumene.
Il 16 dicembre 1942 ebbe inizio l'offensiva sovietica dell'operazione Piccolo Saturno, che impegnò duramente le unità italiane e rumene. Con il crollo delle posizioni rumene e lo sfondamento delle proprie linee, le divisioni di fanteria italiane dovettero ripiegare e la "Sforzesca" iniziò la ritirata il 19 dicembre 1942.
Il percorso seguito dalle colonne in ritirata del blocco sud (cui appartenevano le unità della "Sforzesca") fu lungo e tortuoso, in condizioni climatiche estreme e con equipaggiamento e vestiario non idonei. Il 28 dicembre 1942 i soldati del 54º Reggimento, primi tra tutti i reparti della divisione, riuscirono ad uscire dalla sacca.
Rispetto ai 12.521 uomini in forza alla divisione al 1º luglio 1942, al 1º gennaio 1943 vennero rilevati 4.802 uomini - con una percentuale di perdite per la divisione pari al 64%.[2]
Nel marzo 1943 La "Sforzesca" venne fatta rimpatriare e nel mese di aprile venne sciolta. Venne ricostituita il 1º giugno, con reparti e mezzi della disciolta 157ª Divisione fanteria "Novara" e venne inviata in Venezia-Giulia sul confine italo-iugoslavo, con compiti di presidio e lotta antipartigiana.
Il 9 settembre 1943 la "Sforzesca" venne sciolta definitivamente, in conseguenza degli eventi dell'Armistizio dell'8 settembre 1943.
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