Álvaro Obregón
politico messicano (1880-1928) / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Álvaro Obregón Salido (Navojoa, 19 febbraio 1880 – Città del Messico, 17 luglio 1928) è stato un politico e generale messicano, figura centrale della rivoluzione messicana. È stato presidente del Messico dal 1º dicembre 1920 al 1º dicembre 1924. È considerato il fondatore e secondo presidente della cosiddetta "Dinastia Sonora".
Álvaro Obregón | |
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46º Presidente del Messico | |
Durata mandato | 1º dicembre 1920 – 30 novembre 1924 |
Predecessore | Adolfo de la Huerta |
Successore | Plutarco Elías Calles |
Segretario di Guerra e Marina | |
Durata mandato | 13 marzo 1916 – 1º maggio 1917 |
Presidente | Venustiano Carranza |
Predecessore | Ignacio L. Pesqueira |
Successore | Ignacio C. Enriquez |
Governatore di Città del Messico | |
Durata mandato | 18 agosto 1914 – 19 settembre 1914 |
Predecessore | Eduardo Iturbide |
Successore | Alfredo Robles Domínguez |
Presidente del Partito Laburista Messicano | |
Durata mandato | 1919 – 1924 |
Contitolare | Plutarco Elías Calles |
Predecessore | carica istituita |
Successore | Luis N. Morones |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Laburista (1919-1928) Partito Liberale Costituzionalista (1916-1919) |
Professione | Militare, agricoltore |
Álvaro Obregón | |
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Álvaro Obregón a Fort Bliss in Texas nel 1914 | |
Soprannome | Manco de Celaya (Mancino di Celaya) El General Invencible |
Nascita | Navojoa, 19 febbraio 1880 |
Morte | Città del Messico, 17 luglio 1928 |
Cause della morte | Assassinio |
Luogo di sepoltura | Huatabampo (Sonora) |
Religione | Ateismo |
Dati militari | |
Paese servito | Messico |
Forza armata | Esercito federale messicano Esercito costituzionale messicano Esercito messicano |
Arma | Fanteria |
Corpo | Corpo del Nord-ovest |
Anni di servizio | 1912 - 1928 |
Grado | Comandante in capo Generale di divisione |
Ferite | Perdita del braccio destro nella Battaglia di León |
Comandanti | Francisco Madero Venustiano Carranza |
Guerre | Rivoluzione messicana |
Campagne | Ribellione di Orozco Rivoluzione costituzionalista Guerra delle fazioni
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Battaglie | Prima battaglia di Nogales Battaglia di Topolobampo Battaglia di Naco Battaglia di Santa María Battaglia di Guadalajara Battaglia di Orendáin Battaglia di Celaya Battaglia di La Trinidad Battaglia di León Battaglia di Aguascalientes Seconda battaglia di Nogales |
Nemici storici | Pascual Orozco Victoriano Huerta Pancho Villa Emiliano Zapata Venustiano Carranza (1920) |
Innovazioni | Introduzione della trincea e del filo spinato per la difensiva |
Comandante di | Corpo del Nord-ovest Esercito costituzionale Forze armate del Messico |
Decorazioni | Gran Cordone dell'Ordine Supremo del Crisantemo |
Pubblicazioni | Piano di Agua Prieta |
Altre cariche | Presidente del Messico Segretario di Guerra e Marina |
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Orfano, prima della rivoluzione messicana era agricoltore e inizialmente simpatizzava per il governo di Porfirio Díaz. Dal 1911, dopo la rivoluzione maderista, sostenne Francisco Madero nella sua lotta rivoluzionaria e nel 1912 combatté contro la ribellione di Orozco. Nel 1913 divenne generale comandante del Corpo del Nord-ovest dell'esercito costituzionale fondato da Venustiano Carranza e diventò il suo braccio destro. Alla testa del suo esercito personale, dette un contributo importantissimo alla destituzione della dittatura militare di Victoriano Huerta, diventando popolarissimo tra gli altri generali e le truppe, arrivando a essere il secondo principale artefice, dopo Carranza, del successo del movimento costituzionalista in Messico. Destituito Huerta, fu delegato alla Convenzione di Aguascalientes, ma dal dicembre 1914 riprese attivamente il suo ruolo nell'esercito, sconfiggendo più volte durante il 1915 il suo ex-alleato e ora acerrimo nemico Pancho Villa e la sua División del Norte in grandi battaglie campali (Celaya, La Trinidad, León, Aguascalientes, Nogales), circondandosi di generali fedeli come Benjamín G. Hill, Joaquín Amaro e Plutarco Elías Calles e ricevendo il pieno appoggio di Carranza, diventato presidente, che lo nominò Segretario di Guerra e Marina dal 1916 al 1917, cosa che consentì di fatto a Obregón di diventare capo incontrastato delle Forze armate. Sempre nel 1917, fu candidato per la prima volta alle elezioni presidenziali. Nel 1919 fondò insieme a Plutarco Elías Calles il Partito Laburista Messicano e l'anno seguente, dopo che Carranza gli aveva negato l'appoggio alle elezioni presidenziali, insieme a Calles e Adolfo de la Huerta, governatore del Sonora, iniziò una rivolta appoggiata dalla maggioranza dell'esercito, che gli permise di assumere il potere totale. Nella rivolta Carranza fu assassinato per suo diretto ordine e questo avvenimento concluse ufficialmente la rivoluzione messicana, durata 10 anni.
Dopo la presidenza ad interim di de la Huerta, Obregón vinse "democraticamente" le elezioni e s'insediò come nuovo presidente, presiedendo il primo governo del Messico post-rivoluzionario. La sua presidenza favorì lo sviluppo delle arti e della cultura (nacque in questo periodo il muralismo messicano), stabilì nuove relazioni diplomatiche con le nazioni del mondo, in particolare gli Stati Uniti, con i quali fu firmato il trattato di Bucareli nel 1923, riconobbe l'Unione Sovietica (il Messico fu il primo paese delle Americhe a farlo, nel 1924) e ottenne l'appoggio dei comunisti, alleati dei costituzionalisti. Tuttavia il governo di Obregón si dimostrò fortemente autoritario e anticlericale e dovette fronteggiare numerosi tradimenti, tra cui la ribellione portata avanti da de la Huerta nel 1923-1924 a cui si unirono molti ex-fedeli del presidente che si erano sentiti traditi dalla sua politica. Inoltre, sempre nel 1923, avvenne l'assassinio di Pancho Villa, che aveva ricevuto l'amnistia nel 1920, probabilmente per suo ordine diretto. Quando nel 1924 ci furono le elezioni presidenziali, vinse Plutarco Elías Calles, che era stato scelto da Obregón come suo successore.
A quel punto il generale sembrò ritirarsi a vita privata nella sua tenuta agricola, ma nel 1928 tornò per candidarsi di nuovo alle elezioni presidenziali e vinse ancora, in quanto non ci fu alcuna opposizione possibile. Tuttavia fu assassinato nel ristorante La Bombilla di Città del Messico, dove si era recato per celebrare la vittoria, da José de León Toral, un cittadino cristero, per ritorsione alle spietate campagne anticlericali del governo messicano.
Era noto come "Mancino di Celaya" (Manco de Celaya) per aver perso il braccio destro in battaglia contro Pancho Villa nel 1915. In realtà lo perse nella battaglia di León e non nella battaglia di Celaya, come si crede erroneamente.