Utente:Pasquale.Carelli/Sandbox3
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In fisica la radiazione ultravioletta (UV o raggi ultravioletti o luce ultravioletta) è un intervallo della radiazione elettromagnetica, appartenente allo spettro elettromagnetico, con lunghezza d'onda immediatamente inferiore alla luce visibile dall'occhio umano e immediatamente superiore a quella dei raggi X. Infatti, il termine significa "oltre il violetto" (dal latino ultra, "oltre"), poiché il violetto è l'ultimo colore ad alta frequenza visibile nello spettro percepito dall'uomo, quello con la lunghezza d'onda più corta. La radiazione ultravioletta costituisce circa il 10% della luce emessa dal Sole e viene inoltre prodotta da gas ionizzati e particolari lampade (lampade a vapori di mercurio e lampade di Wood). Essa a lunghezze d’onda elevate può causare delle reazioni chimiche, come bagliori o fenomeni di fluorescenza.
Gli effetti biologici degli UV, dovuti dalla loro interazione con molecole organiche, sono responsabili di fenomeni quali abbronzatura, efelidi, eritemi solari ed inoltre rappresentano la causa principale di tumore della pelle. Qualsiasi organismo vivente verrebbe seriamente danneggiato dai raggi UV provenienti dal Sole se una buona parte della radiazione non fosse filtrata dall'atmosfera terrestre. Una bassa lunghezza d’onda degli ultravioletti, sotto i 121 nm, ionizza l’aria in modo così rapido da essere assorbita quasi totalmente prima che raggiunga il suolo. D'altronde l’ultravioletto è anche responsabile del rafforzamento delle ossa, partecipando alla formazione della vitamina D, nella maggior parte dei vertebrati terrestri[1]. In conclusione possiamo dire che l’UV ha effetti benefici e dannosi per la salute dell’uomo.
I raggi ultravioletti sono invisibili per la maggior parte degli esseri umani: il cristallino in generale filtra le frequenze UVB o maggiori, quindi non percepisce la radiazione UV. Tuttavia ci sono delle eccezioni: in determinate condizioni bambini e ragazzi riescono a percepire l’ultravioletto fin sotto i 310 mn ca[2][3] e persone affette da patologie come l’afachia (assenza del cristallino) possono vederne alcune lunghezze d’onda. La radiazione vicino gli UV può essere vista dagli insetti, da alcuni mammiferi e dagli uccelli.