Una difesa dell'aborto
saggio scritto da Judith Jarvis Thomson / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Una difesa dell'aborto (A Defence of Abortion) è un saggio scritto da Judith Jarvis Thomson, pubblicato nel 1971. Il testo tratta la questione bioetica dell'aborto: partendo dal presupposto che il feto abbia diritto alla vita, la Thomson usa un esperimento mentale per sostenere che il diritto della donna incinta di controllare il proprio corpo e le proprie funzioni vitali prevarica il diritto alla vita del feto. Per questo motivo l'aborto può essere considerato come moralmente accettabile. Le tesi della Thomson hanno sollevato molte critiche sia da parte dei pro-choice che da parte dei pro-life[1], tuttavia il testo è tutt'oggi difeso[2] e usato come possibile giustificazione morale dell'aborto. La metafora del violinista e le controverse conclusioni della Thomson hanno reso "Una difesa dell'aborto" probabilmente "il saggio più largamente ristampato di tutta la filosofia contemporanea"[3].
Una difesa dell'aborto | |
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Titolo originale | A Defence of Abortion |
Autore | Judith Jarvis Thomson |
1ª ed. originale | 1971 |
Genere | saggio |
Lingua originale | inglese |