Storia di Siracusa in epoca romana
storia di Siracusa (212 a.C. - 440 d.C.) / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La storia di Siracusa in epoca romana comincia dopo l'assedio del 212 a.C., quando il console Marco Claudio Marcello — apostrofato da Livio come la "Spada di Roma" —, con le legioni romane, vinse la lunga resistenza siracusana, riuscendo ad entrare e conquistare quella che fu la più vasta poleis d'Occidente.
La città fu portata sotto il dominio della Repubblica romana, facendone parte come città capitale della provincia romana di Sicilia; sede dei pretori e dei magistrati che i latini mandavano per amministrare l'isola mediterranea. Vide in seguito la nascita dell'Impero romano. Siracusæ, ripopolata in parte sotto il volere del primo imperatore romano, Augusto, che qui stabilì una delle sue colonie latine (I sec. a.C.), non riuscì più a ritornare all'antico splendore del tempo greco.
Con l'avvento del Cristianesimo la città divenne una delle prime civitates latine e d'Occidente a convertirsi alla nuova religione. Memoria di quel periodo furono le catacombe siracusane: le più vaste al mondo dopo quelle della stessa Roma.
La città infine cadde in mano alle invasioni barbariche che fecero crollare l'impero romano d'Occidente, distruggendo il potere consolidato che i latini avevano avuto su quelle terre per quasi un millennio. Syracusæ passa sotto il dominio dell'Impero romano d'Oriente, in epoca bizantina e, sotto i greci, diventa persino capitale dell'intero impero per sei anni (dal 663 al 669), per volere di Costante II.