Sa'd al-Shadhli
generale e diplomatico egiziano / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Saʿd al-Dīn al-Shādhlī (Basyoun, 1º aprile 1922 – Il Cairo, 10 febbraio 2011) è stato un generale e diplomatico egiziano.
Saʿd al-Dīn al-Shādhilī ﺳﻌﺪ ﺍﻟﺪﻳﻦ الشاذلي | |
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Nascita | Basyoun, 1 aprile 1922 |
Morte | Cairo, 10 febbraio 2011 |
Dati militari | |
Paese servito | Regno d'Egitto Repubblica Araba Unita Repubblica Araba d'Egitto |
Forza armata | Esercito egiziano |
Anni di servizio | 1942-1975 |
Grado | Colonnello generale |
Guerre | 1ª guerra arabo-israeliana Crisi di Suez guerra dei sei giorni Guerra d'attrito Guerra del Kippur |
Comandante di | 1º Battaglione paracadutisti in Egitto Forze arabe unite nella missione dell'ONU in Congo 2ª Divisione di fanteria Forze speciali egiziane 3ª Armata di campo Capo di stato maggiore delle Forze armate egiziane |
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Nato in una cittadina del governatorato di al-Gharbiyya, Saʿd al-Dīn al-Shādhilī (in arabo ﺳﻌﺪ ﺍﻟﺪﻳﻦ الشاذلي?) è stato un militare di carriera e ha servito in qualità di Capo di Stato Maggiore nel corso della Guerra di Ottobre del 1973 (detta anche di Ramadan o dello Yom Kippur).
A causa delle sue critiche rivolte agli Accordi di Camp David del 1978, fu allontanato dal suo posto di ambasciatore in Portogallo e condannato all'esilio in Algeria. Viene comunemente indicato come l'artefice del vittorioso attacco egiziano al di là del Canale di Suez, che mostrò tutta l'inconsistenza della linea difensiva israeliana Bar-Lev.
È morto il 10 febbraio 2011[1].