Letteratura di Alfonso X il Saggio
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L'ambiente culturale fiorito attorno alla corte di Alfonso X il Sapiente diede vita a una rilevante letteratura, composta da opere letterarie di carattere lirico, giuridico, storico, scientifico e ricreativo, realizzate nell'ambito dello scriptorium del re di Castiglia.
Alfonso X patrocinò, supervisionò e spesso partecipò, scrivendo lui stesso e in collaborazione con un gruppo di intellettuali latini, ebrei e islamici (conosciuto come Scuola di traduttori di Toledo), alla stesura di una ingente opera letteraria che inizia in gran parte la prosa in lingua castigliana.
I manoscritti alfonsini sono volumi lussuosi, di grande qualità calligrafica e profusi di miniature. Erano pertanto destinati ai potenti nobili che potevano finanziare la ricchezza di questi codici e a coloro che condividevano il progetto dell'uso della lingua castigliana come strumento politico al servizio della corte, dato che i libri utilizzati nelle università medievali o Studi Generali erano più a buon mercato, maneggevoli e scritti generalmente in latino, lingua di uso comune tra i letterati.
La varietà geografica della lingua è quella in uso a Toledo nella seconda metà del XIII secolo, che fornirà la base di quella che da allora in poi sarà utilizzata nella prosa castigliana. Tuttavia, bisogna notare che nell'ambito della poesia lirica, Alfonso X usava il galiziano-portoghese, lingua con cui si scrissero le Cantigas de Santa Maria.