Incursioni turche del Friuli
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Le incursioni turche del Friuli furono un fenomeno che colpì la medesima regione nel corso del XV e XVI secolo, in un contesto più grande, ovvero le guerre e le tensioni fra la Repubblica di Venezia e l'Impero ottomano. Quasi sempre si trattava di cavalleria irregolare che, oltrepassato l'Isonzo, distruggeva e razziava villaggi interi, uccidendo e facendo prigionieri uomini e donne delle fasce più giovani, poiché gli adulti e gli anziani, il più delle volte, venivano fatti letteralmente a pezzi con la spada. Dalla prima incursione del 1415 a l'ultima verso la prima metà del 1500 ce ne furono nove. Le conseguenze di queste incursioni furono la totale distruzione di alcuni paesi, alcuni ricostruiti ed altri lasciati al loro destino, molteplici uccisioni e stupri, e la dimostrazione che la Repubblica di Venezia non era in grado di gestire i propri territori. Va inoltre precisato che benché si chiamino incursioni "turche", di fatto questi predoni non erano veri e propri turchi, ma piuttosto albanesi, croati, serbi, macedoni, ungheresi e soprattutto bosgnacchi, tutti, il più delle volte, di fede musulmana.