Un fattore di rischio è una specifica condizione che risulta statisticamente associata ad una malattia e che pertanto si ritiene possa concorrere alla sua patogenesi, favorirne lo sviluppo o accelerarne il decorso.
Un fattore di rischio non è pertanto un agente causale, ma un indicatore di probabilità che lo stesso possa associarsi ad una determinata condizione clinica; la sua assenza non esclude la comparsa della malattia, ma la sua presenza, o la compresenza di più fattori di rischio, aumenta notevolmente il rischio di malattia. Il fattore di rischio può essere un aspetto del comportamento, una caratteristica intrinseca del soggetto o genetica, un'esposizione ambientale o uno stile di vita.
La più antica analisi dei vari fattori di rischio fu stilata da Avicenna nel libro Il canone della medicina (1020s),[1] ma il primo utilizzo del termine fattore di rischio in senso moderno, correlato cioè all'analisi statistica di osservazioni epidemiologiche si deve a Thomas Royle Dawber, cardiologo statunitense che per primo effettuò uno studio sui fattori di rischio cardiovascolare e pubblicò i primi dati nel 1961[2].
Tipologia
Generalmente si suddividono in fattori di rischio non modificabili e modificabili.
Fattori di rischio non modificabili
Rientrano in questa categoria i fattori che non dipendono dalla volontà umana, e che non possono essere modificati. Fra essi i più importanti sono:
- Età
- Sesso
- Etnia
- Fattori genetici: ereditarietà, familiarità
Fattori di rischio modificabili
Rientrano in questa categoria tutti i fattori collegati a esposizione del soggetto a determinati agenti, o a stili di vita della persona:
- Alimentazione
- Fumo di sigaretta (tabagismo)
- Assunzione di farmaci, ormoni o droghe
- Consumo di alcool
- Ipertensione arteriosa
- Dislipidemia
- Diabete
- Esposizione ad agenti biologici batteri, virus ecc
- Esposizione a radiazioni ionizzanti
- Esposizione ad agenti inquinanti
- Sedentarietà (stile di vita)
Classificazione
- Familiari, fattori legati alla famiglia
- Ambientali, fattori legati al luogo in cui si vive
- Occupazionali, fattori legati alla professione svolta
- Chimici, fattori legati all'esposizione ad agenti chimici
- Biomeccanici, movimenti ripetuti o carichi pesanti
- Relazionali, lavoro notturno, burn out, mobbing
- Psicosociali, legati al carattere e alla psicologia dell'individuo.
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
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