Dō
“disciplina” vista come “percorso”, “Via”, “cammino” / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Dō (道 nel linguaggio ideografico kanji giapponese) significa letteralmente “ciò che conduce” nel senso di “disciplina” vista come “percorso”, “Via”, “cammino”, in senso non solo fisico ma soprattutto spirituale. È un suffisso usato spesso nelle arti marziali giapponesi per significare l'evoluzione dell'arte marziale da pura e semplice tecnica di combattimento usata da militari in tempo di guerra, a disciplina formativa praticata non più con finalità militare ma volta a realizzare nel praticante, in tempo di pace, un'elevazione di tipo "spirituale" ed esistenziale, utilizzando la tecnica marziale come strumento di perfezionamento delle abilità e delle capacità psicofisiche del praticante.
Dō si compone dell'ideogramma del piede che simboleggia l'andare, il camminare, il mettersi in marcia, è l'immagine semplificata di una testa con capelli, un capo, un condottiero, il senso è quello di orientarsi verso qualcosa o qualcuno. L'ideogramma completo si compone di un cammino, una via tracciata dal capo del clan e quindi per estensione il principio a cui occorre attenersi, la regola, la dottrina e per astrazione la via.
I suoi simboli sono la spada, che sta a indicare il "buon combattimento", e la bussola che indica la "giusta via". Il Dō è anche il nome del testo su cui sono raccolte le regole fondamentali di questa dottrina. Uno dei pionieri in occidente di questa disciplina è stato lo scrittore e aforista tedesco (Hermann Hesse).