Coscienza (psicologia)
qualità della mente che consente di individuare le relazioni tra sè e l'ambiente / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La coscienza (Nella formulazione freudiana, in tedesco Bewusstsein) è una qualità della mente che di solito include altre qualità quali ad esempio la soggettività, la autoconsapevolezza, la conoscenza e la capacità di individuare le relazioni tra sé e il proprio ambiente circostante.
Nel linguaggio comune, si intende per coscienza la consapevolezza dell'ambiente circostante e la facoltà di interagire con esso; ciò in contrasto all'inconsapevolezza. L'espressione 'livelli di coscienza' indica che la coscienza pare variare a seconda dei diversi stati mentali (come per esempio l'immaginazione e i sogni a occhi aperti). L'incoscienza si definisce, per negazione, come lo stato mentale nel quale la coscienza è assente. In alcuni filoni di pensiero, soprattutto religiosi, la coscienza non si estingue dopo la morte ed è presente anche prima della nascita.
Ma, appena oltre la percezione comune, la coscienza è ben difficile da definire o individuare. Molte tradizioni culturali e religiose situano la coscienza in un'anima separata dal corpo. Per contro, molti scienziati e filosofi considerano la coscienza qualcosa di inseparabile dalle funzioni neurali del cervello.
Le domande sull'origine e la definizione della coscienza sono alla base di importanti questioni etiche. Ad esempio: in che senso è possibile dire che alcuni animali sono coscienti? In quale momento dello sviluppo fetale inizia la coscienza? È possibile immaginare macchine coscienti? Domande tanto più centrali in quanto coinvolgono direttamente il nostro modo di rapportarci agli altri, siano essi animali, embrioni umani o, magari in futuro, macchine intelligenti.