Castello dell'Innominato
fortezza di Vercurago / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il castello dell'Innominato, storicamente noto come rocca di Vercurago, è una fortificazione risalente al XIII secolo posizionata su un'altura al confine tra i comuni di Lecco e Vercurago. Secondo la tradizione popolare lo scrittore Alessandro Manzoni, nel suo romanzo I promessi sposi, si ispirò a questa rocca per ambientare la residenza dell'Innominato.
Castello dell'Innominato | |
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Ubicazione | |
Stato attuale | Italia |
Regione | Lombardia |
Città | Vercurago e Lecco |
Indirizzo | Via alla Basilica, 1 |
Coordinate | 45°48′54.69″N 9°25′35.62″E45°48′54.69″N, 9°25′35.62″E |
Informazioni generali | |
Tipo | rocca |
Inizio costruzione | XIII secolo |
Primo proprietario | famiglia Benaglio, vassalli dei Della Torre |
Condizione attuale | restaurato |
Proprietario attuale | Chierici regolari di Somasca |
Visitabile | sì |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Signoria di Milano Ducato di Milano Repubblica di Venezia |
Funzione strategica | difensiva e di avvistamento |
Termine funzione strategica | 1799 |
Occupanti | guarnigioni dei Benaglio esercito milanese esercito veneziano |
Azioni di guerra | conflitto tra Della Torre e Visconti per il governo della Signoria di Milano guerre di Lombardia guerra della Lega di Cambrai |
Eventi | assedio del 1453 distruzione del 1509 bombardamento del 1799 |
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Il castello sorge sul Tremasasso, un'altura di roccia calcarea alle pendici del monte Magnodeno abitata sin dalla prima età del ferro dalla cultura di Golasecca. Probabilmente di origine alto medievale, nel XIII secolo il castello fu di proprietà della famiglia dei Benaglio, vassalli dei Della Torre di Milano per poi entrare a far parte dei possedimenti della Repubblica di Venezia dopo la pace di Lodi. Con l'arrivo degli spagnoli in Lombardia il castello fu incorporato assieme alla Malanotte e a Somasca nel Ducato di Milano, mentre Vercurago rimase alla Repubblica di Venezia. Il castello fu distrutto più volte e dopo essere stato raso al suolo nel 1799 durante la campagna italiana di Suvorov e venne parzialmente ricostruito dai padri somaschi sul finire del XIX secolo.
Nella torre del castello è ospitata la rappresentazione scultorea di un episodio della vita san Girolamo Emiliani, ultima di una serie di cappelle presenti nel complesso religioso del Sacro Monte di Somasca.