Castelli della città metropolitana di Genova
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I castelli della città metropolitana di Genova fanno parte di quel legame storico che nei secoli passati unì i borghi antichi della Liguria e del territorio metropolitano al principale centro di Genova, capitale dell'omonima Repubblica e punto di riferimento politico e geografico dell'intera regione.
L'edificazione di torri, castelli e fortezze furono, nella maggioranza dei casi, il passo successivo ad una strategia difensiva oramai adottata dalla repubblica genovese dopo la conquista o l'acquisizione di una determinata area geografica, con l'intento di porre un sempre più maggiore controllo e difesa del territorio. In alcuni casi la costruzione di un castello o fortezza portò inoltre alla nascita di vere e proprie cittadelle fortificate, chiuse da mura e porte d'accesso.
Se sulla costa le maggiori cause che portarono alla costruzione di postazioni difensive furono le sempre più frequenti incursioni dei pirati saraceni, specie nel XVI secolo con assalti e devastazioni dei borghi del levante genovese, fu la salvaguardia e protezione dei confini montani a spingere il senato di Genova all'edificazione di castelli lungo l'Appennino ligure. In questa zona del territorio metropolitano proliferarono inoltre numerosi - se non la maggioranza - castelli residenziali adibiti a dimora delle più nobili famiglie della Genova medievale (Adorno, Doria, Fieschi e Spinola soprattutto), ma anche fortezze difensive contro la stessa Repubblica di Genova come nei borghi delle valli Stura e Scrivia appartenenti ai Feudi imperiali.