Antidepressivo di seconda generazione
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Per antidepressivo di seconda generazione si intende l'insieme dei farmaci antidepressivi introdotti sul mercato a partire dagli anni '80 e non appartenenti alla classe degli IMAO e TCA classici. Tali farmaci hanno fatto il loro esordio negli Stati Uniti nel 1982, quando il trazodone è stato approvato per il trattamento del disturbo depressivo.[1][2] Tale distinzione in generazioni si basa più su un criterio temporale che sulla struttura chimica e meccanismo d'azione, per cui non esiste un generale accordo su quali farmaci ne facciano parte.
Le molecole tradizionalmente considerate di seconda generazione comprendono alcuni nuovi triciclici (come amoxapina e maprotilina), gli SSRI e SNRI, ed i cosiddetti "antidepressivi atipici" come amineptina, tianeptina, mirtazapina, mianserina, trazodone, nefazodone.
Gli antidepressivi atipici di seconda generazione sono una classe di farmaci così chiamati perché interagiscono con dei target del sistema nervoso centrale su cui generalmente non agiscono gli antidepressivi tipici (IMAO, TCA, SSRI, SNRI), come ad esempio alcuni particolari neurotrasmettitori o recettori.[1] In studi comparativi hanno dimostrato un'efficacia paragonabile a quella degli antidepressivi "tipici" specie nel trattamento della depressione maggiore, o addirittura superiore nel caso di particolari sottotipi di disturbo. Non essendo farmacologicamente correlati ai classici antidepressivi, generalmente non ne condividono alcuni degli effetti collaterali, come ad esempio quelli sulla sfera sessuale, e possono perciò costituire una valida alternativa per quei pazienti che non rispondono ai classici trattamenti o mostrano effetti collaterali intollerabili.[1] In genere sono ampiamente sottoprescritti, sia perché la loro recente approvazione non ne ha permesso ancora un'ottimale pubblicizzazione e diffusione rispetto ai classici antidepressivi, sia per l'errata convinzione di molti specialisti che questi conservino gli effetti collaterali dei farmaci di prima generazione (come nel caso degli inibitori reversibili delle MAO).
I farmaci antidepressivi comparsi sul mercato a partire dalla fine degli anni '90 o caratterizzati da un meccanismo di azione così detto multimodale, cioè che agisce contemporaneamente su più target biologici, vengono raggruppati invece nella terza generazione, di cui fanno parte i multimodali (come vortioxetina e vilazodone) e i RIMA (IMAO reversibili).