Amiraldismo
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L'Amiraldismo (talvolta chiamato Amiraldianismo, o "Scuola di Saumur"), conosciuto pure come "universalismo ipotetico" o "Calvinismo dei quattro punti" è una forma modificata di Calvinismo. Essa respinge uno dei cinque punti del Calvinismo, la dottrina della redenzione limitata, in favore di una redenzione illimitata simile a quella sostenuta da Ugo Grozio. Per semplificare, l'Amiraldismo sostiene che Dio abbia reso disponibili i benefici della redenzione di Cristo a tutti indistintamente. Dato però che nessuno da sé stesso crederebbe se Dio non intervenisse in prima persona per suscitare la fede, Egli elegge coloro che intende portare alla fede in Cristo. L'Amiraldismo intende così preservare la dottrina calvinista dell'elezione incondizionata.
Prendendo nome da chi originalmente l'aveva formulata, cioè Moïse Amyraut, questa dottrina è ancora considerata una varietà di Calvinismo in quanto conserva la particolarità della grazia sovrana di Dio nell'applicazione della redenzione. I suoi detrattori, però, come Benjamin Warfield, lo ha definito: "una forma incoerente e quindi instabile di Calvinismo".
Sebbene l'Amiraldismo sia talvolta chiamato "Calvinismo dei quattro punti" perché respinge la dottrina della redenzione limitata, quest'ultima designazione è spesso usata da coloro che sono ancor meno calvinisti di Amyraut, definiti spesso come "cripto-arminiani". Per esempio, molti cosiddetti "calvinisti dei quattro punti" (particolarmente della varietà dispensazionalista), non solo respingono le dottrina della redenzione limitata, ma negano pure che la rigenerazione debba logicamente precedere la fede (cosa che i calvinisti sostengono e Amyraut negava).
L'amiraldismo ha trovato una risposta da parte del Calvinismo classico fin dal Consenso elvetico del 1675.